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20 Marzo 2025
183 – 20 Marzo 2025 –
Miele: 2Co 3,17-18 – Dio Spirito Luce Libertà
Siamo in un periodo “forte” dell’anno cristiano, siamo chiamati a “camminare in Gesù”, lungo la Quaresima di rinnovamento e nuovo impegno.
E lo Spirito del Signore Gesù (siamo convinti che in qualche modo sia lui) ci suggerisce parole da accogliere e meditare per farci crescere dentro, crescere nella consapevolezza di quanto vale la nostra vita e di quanto alto è il livello che siamo chiamati a desiderare e raggiungere.
E allora ecco il testo della seconda lettera ai Corinzi, con Paolo che medita sul valore, il senso e il ruolo del suo essere Apostolo di Gesù Cristo, non più nell’Antico ma nel Nuovo Testamento:
[17] Il Signore è lo Spirito e, dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà.
[18] E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria,
secondo l’azione dello Spirito del Signore.
Nel suo presentare e approfondire il senso del ministero apostolico nella Chiesa comunità di Gesù Cristo, edificata nello Spirito, Paolo prende il via dalla considerazione del ministero mosaico e della sua “gloria” (il volto di Mosè che scende dal monte è detto “luminoso” Es 34,30-33). Un velo però pone Mosè sul suo volto perché, dice Paolo, si tratta di una gloria passeggera e soprattutto di un tempo in cui la gloria totale e definitiva del Cristo ancora si deve rivelare.
Ora invece siamo nel Nuovo Testamento e Dio, il nostro Dio, Padre, Figlio e Spirito ci svela la sua natura di “Spirito” (che quindi identifica in qualche modo quello che Dio è e insieme la terza Persona “dentro” Dio, lo Spirito Santo!).
“Dio è Spirito”: Dio è vita e vitalità, Dio è principio di fuoco (Dt 4,24!), Dio è Forza, Entusiasmo, Senso e significato dell’universo.
Questa vita, come ci dice Gesù nel capitolo 3 di Giovanni parlando con Nicodemo, è quella da cui nasciamo, lui per primo (concepito di Spirito Santo, Lc 1,35), o meglio rinasciamo, non più soltanto come umanità “carnale”, storica, peccatrice, ma come “figli nel Figlio”.
Per questo, afferma Paolo, dobbiamo stare a “capo scoperto” (non come Mosè), perché dobbiamo “riflettere” la gloria di Dio in Cristo.. Riflettendo, cioè accogliendo e rimandando, proprio come uno specchio esposto al sole, noi siamo chiamati ad “assorbire” quella luce e quella vita che è Spirito, Spirito divino. E dunque siamo chiamati a “partecipare” alla vita di Dio in Cristo, figli adottivi nel Figlio Unigenito.
Dio Spirito, con il suo Spirito, è in azione nell’universo, dall’essere quel respiro profondo che rinnova la creazione che sta generando l’uomo nuovo (Rm 8,19-27) a gridare dentro di noi verso il Padre e il Figlio, a farci “figli adottivi”, perché trasformati ad immagine del Figlio possiamo gridare nello Spirito “Abbà” (Rm 8,14-16).
Di gloria in gloria, dalla gloria “preparatoria” e anticipatrice, profetica, che splendette sul volto di Mosè, alla gloria perfetta e definitiva, che splende sul volto del Signore Gesù, dal monte della Trasfigurazione alla mattina di Pasqua..
E dunque quale grande vocazione abbiamo: siamo chiamati a non essere solo vermi che strisciano per qualche tempo sulla terra prima di morire senza lasciare traccia, ma siamo chiamati ad essere innalzati per grazia, nel dono gratuito di colui che ha dato se stesso per noi.
E il primo passo, da fare lungamente nella vita e soprattutto nella Quaresima di rinnovamento, è il prendere coscienza di quello che siamo e di quello che siamo chiamati ad essere, accogliendo in noi con fede e con gioia “l’azione dello Spirito”, per cui non siamo condizionati dall’economia, dalla cultura, dalla politica, dagli spettacoli e da tutti i nostri istinti, ma siamo chiamati ad una libertà infinita che “sa di Dio”!