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Testo:

11 Πέτρος ἀπόστολος Ἰησοῦ Χριστοῦ ἐκλεκτοῖς παρεπιδήμοις διασπορᾶς Πόντου, Γαλατίας, Καππαδοκίας, Ἀσίας, καὶ Βιθυνίας,

1 Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai fedeli che vivono come stranieri, dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadòcia, nell’Asia e nella Bitinia, scelti

2 κατὰ πρόγνωσιν θεοῦ πατρός, ἐν ἁγιασμῷ πνεύματος, εἰς ὑπακοὴν καὶ ῥαντισμὸν αἵματος Ἰησοῦ Χριστοῦ· χάρις ὑμῖν καὶ εἰρήνη πληθυνθείη.

2 secondo il piano stabilito da Dio Padre, mediante lo Spirito che santifica, per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi dal suo sangue: a voi grazia e pace in abbondanza.

Analisi e riflessione di preparazione

11 Πέτρος    ricordiamo: Simone – Chephas – Petros

ἀπόστολος – inviato (da qui – apò – verso l’esterno)

ἐκλεκτοῖς agli “scelti da.. (ek)

παρεπιδήμοις  parà=vicino epì=sul territorio demos=villaggio: stranieri che hanno preso ad abitare vicino ai nativi, ai locali, stranieri ma anche integrati

διασπορᾶς  lo “spargimento di spore” come in primavera: una disavventura che diventa occasione, “sparpagliati” per far arrivare a tutti la proposta del dono

Πόντου, Γαλατίας, Καππαδοκίας, Ἀσίας, καὶ Βιθυνίας   le province dell’attuale Turchia, dove in pratica non ci sono più comunità cristiane. Perché agli “sparpagliati” e non alle comunità locali e costituite (come Paolo): forse perché per quelle c’erano le lettere di Paolo, o perché loro erano particolarmente perseguitati e schiavi in maggior numero?

κατὰ πρόγνωσιν  pro=prima  gnosis=conoscenza

θεοῦ πατρός, = binomio subito affermato: padre di Gesù, padre nostro, padre in assoluto

ἐν ἁγιασμῷ πνεύματος,

εἰς ὑπακοὴν  l’obbedienza della fede, upo=atteggiamento abbassato, chinato, curvato di ascolto obbediente

ῥαντισμὸν αἵματος Ἰησοῦ Χριστοῦ  rantismon=spruzzata come pioggia fine dal cielo, come spruzzata rituale del sangue di Es 24

χάρις ὑμῖν καὶ εἰρήνη a me piace abbinare queste due parole greche a quelle ebraiche: hesed e shalòm, oppure tob u hesed (Sl 22/23)

πληθυνθείη. ‘pleth’ è la radice del riempirsi, riempimento progressivo, in crescita, sempre di più..

Messaggio WhatsApp inviato ai broadcasts:

Chàris kai eirène (misericordia donata e pace)

Come promesso, invio un breve riassunto della lectio che abbiamo tenuto su Jit.si giovedì scorso. Una “lectio divina” è vivere una serie di atteggiamenti e sentimenti verso la Parola di Dio e i fratelli. Noi la strutturiamo alla maniera classica in sette momenti: Preparazione-Proclamazione-Spiegazione-Riflessione personale-Condivisione comunitaria-Proposito di azione-Preghiera (in latino: Praeparatio-Lectio-Explanatio-Ruminatio-Communicatio-Actio-Oratio).

Ci proponiamo di seguire i passi di san Pietro nella sua prima lettera inviata sul finire del primo secolo dopo Cristo ai credenti “dispersi in diaspora” nell’Impero e in particolare a quelli dell’attuale Turchia.

Abbiamo accolto meditato e condiviso i primi due versetti del primo capitolo, di straordinaria densità:

1Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai fedeli che vivono come stranieri, dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadòcia, nell’Asia e nella Bitinia, scelti 2 secondo il piano stabilito da Dio Padre, mediante lo Spirito che santifica, per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi dal suo sangue: a voi grazia e pace in abbondanza.

Molto sinteticamente. Pietro che discepolo e inviato di Gesù, si rivolge ai fedeli (lett. “scelti, chiamati”) che sono in vari luoghi, ma sono stati “previsti” (lett. prògnosis, pre-conoscenza) dal Dio Padre di Gesù, sono santificati (cioè appartenenti) a Dio nella santificazione (nel mondo ma separati dal mondo!) dello Spirito per appartenere a Gesù, non un fantasma, ma un corpo storicamente sanguinante che ci chiama all’obbedienza, ad essere come lui e con lui.

Tutto questo vale una misericordia donata a noi gratuitamente (chàris) e la pace (eirène in greco, shalòm in ebraico), pienezza di ogni bene.

Dispersi sulla terra o dispersi a causa del virus, siamo raggiunti, se crediamo, da un amore che precede i secoli, impregna i secoli, se sarà dopo tutti i secoli. Quale prospettiva di cui giiore comunque per vivere nell’amore condiviso di un amore che fa i noi tutti una cosa sola.

Prossimo appuntamento, domani lunedì 15, incontro di primo livello (conoscenza e studio sulla Parola) ore 21.

Il link è sempre lo stesso (da inserire sul proprio browser per es. Google): meet.jit.si/VediamociConPrimo.
Mi raccomando: Bibbia nelle mani sempre ogni giorno, e all’incontro.

Altra introduzione

Incontro di lectio divina sui primi due versetti della Prima lettera di san Pietro

Ecco il testo biblico con note esegetiche veloci:

11 Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai fedeli che vivono come stranieri, dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadòcia, nell’Asia e nella Bitinia, scelti  2 secondo il piano stabilito da Dio Padre, mediante lo Spirito che santifica, per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi dal suo sangue: a voi grazia e pace in abbondanza.

La lettera, scritta e spedita da Roma verso lo fine del primo secolo, durante la pesecuzione di Domiziano, ma attribuita a Pietro dal probabile estensore dei suoi discorsi, cioè il suo segretario Silvano, ha un parlare ampio e in stile colto.

Pietro, apostolo di Gesù Cristo: il titolo gli fu dato da Gesù stesso e la sua esistenza è connotata come “mandato”. Lui appartiene a Cristo, è stato mandato, non riceve da altri il potere che gli è stato conferito, egli dice relazione a Gesù (Salvatore) il Cristo (il Messia)

ai fedeli, in greco ekkletòis, cioè “chiamati da”, convocati, quindi scelti

come stranieri: lett. parepidèmois, (suona quasi come pandemia!) alloggiati nei dèmoi intorno, nei villaggi, alloggiati come forestieri

Padre.. Spirito.. Gesù Cristo: La teologia verrà dopo; ma fin dall’inizio tre sono ormai i nominati protagonisti della nostra fede, uniti e distinti, ognuno con la caratteristica della sua azione

piano stabilito da Dio Padre: il Dio è il Padre, è ormai questo il suo connotato principale; e Lui è quell’UNO prima di ogni cosa e di ogni secolo, che ha un progetto eterno da cui deriva e secondo cui vive e si plasma ogni cosa

Spirito che santifica: che rende santi, cioè rende “appartenenti a Dio, separati dal mondo e dall’uso mondano”. Dio Padre ci ha pensato, lo Spirito attua la nostra appartenenza a lui che si fa obbedienza a Cristo

per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi dal suo sangue: La nostra fede in adesione obbediente al Cristo non è qualcosa di cervellotico o astratto, non è solo un’idea o una morale: è un personaggio vivente in eterno eppure grondante sangue di alleanza che purifica…