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Lectio del 14.11.24

168 – 14 Novembre 2024 –
Miele: Ef 1,4-10

 

Andiamo verso la fine dell’anno liturgico 2024 e presto sarà un nuovo ciclo, un nuovo Avvento. Ma la splendente pietra finale è una delle intuizioni più belle del cuore della Chiesa: la festa di Gesù Cristo Re dell’universo, la festa “ricapitolativa” dell’anno, il senso del tutto, Gesù il senso del tutto: da lui, per mezzo di lui e in vista di lui ogni cosa esiste, vive e guarda al futuro con assoluta speranza.

Per questo in questi due giovedì prima della festa abbiamo proposto di ascoltare, memorizzare, proporre e celebrare due testi biblici centrali nell’annuncio della Parola: i due “inni cristologici” nella lettera agli Efesini (oggi) e nella lettera ai Colossesi (giovedì prossimo).

Del superbo inno agli Efesini che riportiamo per intero, proponiamo poi alcune espressioni che accogliamo come “Miele dalla Parola” per questa settimana. Ecco il testo:

 

[3] Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.

[4] In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,

[5] predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà,

[6] a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.

[7] In lui, mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe, secondo la ricchezza della sua grazia.

[8] Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi con ogni sapienza e intelligenza,

[9] facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo la benevolenza che in lui si era proposto

[10] per il governo della pienezza dei tempi: ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra.

[11] In lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati – secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà –

[12] a essere lode della sua gloria, noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.

[13] In lui anche voi, dopo avere ascoltato la parola della verità, il Vangelo della vostra salvezza, e avere in esso creduto, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso,

[14] il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria.

 

di cui abbiamo scelto (1,4-10):

 

[4] In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,

[5] predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà,

[6] a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.

[7] In lui, mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe, secondo la ricchezza della sua grazia.

[8] Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi con ogni sapienza e intelligenza,

[9] facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo la benevolenza che in lui si era proposto

[10] per il governo della pienezza dei tempi: ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra.

 

La meditazione e il rendimento di grazie da parte di Paolo abbracciano l’universo e la storia intera, ogni tempo, ogni spazio, ogni persona.. Dall’eternità il Padre ha stabilito un grande progetto: creare qualcuno cui donare gratuitamente la condivisione della sua vita nel suo Spirito, prevedendo per il suo Figlio un percorso “misto” cielo-terra, perché egli fosse “tutto in tutti”. E allora in questo inno contempliamo con gioia il Figlio Creatore con il Padre, il Figlio incarnato per essere uno di noi, per perdonare i nostri peccati (per un breve periodo iniziale) e poi per costruire se stesso come Cristo “Totale”, Capo (il Gesù storico) e Corpo (noi sua chiesa).

Dunque Dio non ha fatto l’universo “per caso”, ma con un intento meraviglioso: creare e poi “cristificare” il tutto, perché possa partecipare gratuitamente alla sua gloria e alla sua vita.

Per dire questo (e lì ci siamo fermati un po’) Paolo annuncia il “mistero della volontà” del Padre: organizzare e governare la vita perché nel tempo (nell’insieme dei tempi) tutto venga “ricondotto” all’unico Capo, Cristo, Testa dell’universo, in modo che tutte le esistenze e le cose potranno arrivare a cantare la lode di Dio senza fine, nella vita che non avrà fine.

Dio Padre, dunque, ha voluto e creato l’universo per “cristificarlo” e fare di tutti i suoi figli nel Figlio..