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Lunedì 27 giugno 2022

58.  29. Is – Isaia (1.2)

 

Sintesi per comunicare (Sito)

Nel secondo incontro sul libro del profeta Isaia, sulla sua prima parte, abbiamo conosciuto e meditato il “cuore” di questo primo Isaia, i capitoli 6-12, il cosiddetto “Libro dell’Emmanuele”. Sono capitoli decisivi per tutta la rivelazione biblica e per il cammino di Israele in particolare. Il re Acaz sta per essere attaccato (e probabilmente vinto e distrutto) dal re d’Israele e dal re di Aram (Siria). Egli è impaurito e sconvolto. Ma Isaia gli dice che Dio ha deciso di dargli un segno: una giovane donna partorirà un figlio e prima che lui arrivi all’età cosiddetta delle “discrezione”, cioè a distinguere il bene e il male, i due re nemici saranno vinti. Principio di tutto: “Se non crederete non avrete stabilità”. E’ la roccia della fede incrollabile nel suo Dio che fa di Israele comunque un popolo vincente. Ora questa profezia del bambino chiamato Emmanuele (“Dio-con-noi”) segnerà tutta la storia del rapporto tra Dio e il suo popolo ben al di là della fine dell’ottavo secolo avanti Cristo. Una volta pronunciata, la promessa comincia il suo cammino, la sua corsa lungo tutta la storia, come ogni altra promessa di Dio. E si verificherà quello che è chiamato “Il dinamismo della promessa”: lungo la storia questa parola si ripeterà, si ingrandirà, si arricchirà, arriverà ad una dimensione globale e divina, per cui il piccolo figlio di Acaz in realtà sarà solo primo frutto del dono di bambini regali e divini che dimostreranno il “Dio-con-noi”. E alla fine, per noi, la “giovane donna” sarà annunciata come “vergine” e il bambino come Dio Figlio di Dio salvatore di tutti noi.