VAI AL VIDEO RIASSUNTIVO SU YOU TUBE

Lunedì 11 Luglio 2022

60.  29. Is – Isaia (2.1)

Testo (Capitoli del libro)

 

40,1-55,13 –  II. LIBRO DELLA CONSOLAZIONE DI ISRAELE

 

40,1-11 – Annuncio della liberazione – 40,12-31 – La grandezza divina – 41,1-5 – Ciro strumento del Signore – 41,8-20 – Israele scelto e protetto dal Signore – 41,21-29 – Nullità degli idoli – 42,1-3 – Primo canto del servo del Signore – 42,4-9 – Proclamerà il diritto con fermezza; – 42,10-17 – Inno di vittoria – 42,18-25 – L’accecamento di Israele – 43,1-7 – Dio protettore e liberatore di Israele – 43,8-13 – Il Signore è l’unico Dio – 43,14-15 – Contro Babilonia – 43,16-21 – I prodigi del nuovo esodo – 43,22-28 – L’ingratitudine di Israele – 44,1-5 – Benedizione di Israele – 44,6-8 – Non c’è altro Dio – 44,9-20 – Nullità degli idoli – 44,21-23 – Fedeltà al Signore – 44,24-28 – Dio creatore del mondo e Signore della storia – 45,1-7 – Ciro strumento di Dio – 45,8 – Preghiera – 45,9-13 – Potere sovrano del Signore – 45,14-19 – Conversione dei popoli pagani – 45,20-25 – Dio, Signore di tutto l’universo – 46,1-13 – Caduta di Babilonia – 47,1-15 – Lamento su Babilonia – 48,1-11 – Il Signore aveva predetto tutto – 48,12-19 – Il Signore ha scelto Ciro – 48,20-22 – La fine dell’esilio – 49,1-7 – Secondo canto del servo del Signore – 49,8-26 – La gioia del ritorno – 50,1-3 – La punizione di Israele – 50,4-11 – Terzo canto del servo del Signore – 51,1-3 – Elezione e benedizione di Israele – 51,4-8 – Il regno della giustizia di Dio – 51,9-11 – Il risveglio del Signore – 51,12-16 – Il Signore è il consolatore – 51,17-23 – Il risveglio di Gerusalemme – 52,1-6 – Liberazione di Gerusalemme – 52,7-12 – Annuncio della salvezza – 52,13-53,12 – Quarto canto del servo del Signore – 54,1-10 – La rivincita di Gerusalemme – 54,11-17 – La nuova Gerusalemme – 55,1-11 – Invito finale – 55,12-13 – Conclusione

 

Preparazione

 

Sintesi per comunicare (Sito)

 

“Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio”. La schiavitù in Babilonia è passata. Intorno al 500 a.C. un discepolo di Isaia aggiunge al primo Isaia questo “secondo Isaia”, dal capitolo 40 al capitolo 55. Sono quindici capitoli di consolazione: non per nulla vengono chiamati “libro della consolazione di Israele”. Tutto è luce, tutto è freschezza. Gli dèi delle nazioni sono niente. Dio è colui che unico guida la storia, anche servendosi di popoli e personalità non ebree, come Ciro il Grande. Lo sguardo del secondo Isaia si allarga a tutti i popoli, a tutti i tempi, ad ogni terra. Una volta Dio era considerato “il mio Dio” ma era accettato il fatto che ogni popolo avesse il suo o i suoi dèi. Il secondo Isaia rompe con questa visione: “Io sono Dio e non c’è nessun altro”. Lui solo è il creatore e redentore di ogni terra e di ogni popolo. Tutti gli dèi sono nulla, creazioni delle mani dell’uomo e che seguono la loro sorte di morte. Al centro di tutto c’è la città santa del gran re, Gerusalemme. Ad essa affluiranno tutti i popoli e la pace sarà la vocazione di tutti e di ognuno. Questo profeta “vede” nel ritorno degli esiliati da Babilonia il nuovo esodo del popolo di Dio: il deserto fiorisce e su di esso il Signore stende la “via santa” su cui cammineranno i redenti del nostro Dio.

Sono testi di grande forza e di immensa risonanza da allora e nei tempi a venire. Si succederanno imperi e uomini sul trono, ma la potenza vera è del Signore, Creatore e Redentore di tutta la terra. Tutti i popoli sono chiamati a condividere la sorte del popolo eletto, di Israele, richiamato nella sua terra per essere “santo” appartenente solo al suo Dio e testimone della sua grande e della sua misericordia verso tutti e presso tutte le genti. E cominciando da Israele: il popolo continuerà le sue infedeltà, ma Dio lo perdonerà e purificherà “per amore di se stesso” e verserà il suo Spirito sulla discendenza del popolo per una rinnovata alleanza.

Del fatto che Jahvè è l’unico Dio e crea il mondo e guida lo storia è testimone inconsapevole Ciro il Grande che è lo strumento del perdono e della liberazione di Israele da Babilonia con l’editto del 539 a.C. E fantastico è l’ultimo capitolo, il 55: pioggia e neve scendono dal cielo per fecondare la terra, così la parola di Dio tramite i profeti inonda la terra di senso e di gioia..