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94.Mc (48) – Vangelo secondo Marco.(2) Segreto messianico e Rivelazione del Figlio dell’uomo, due parti del Vangelo secondo Marco

Preparazione

 Mc 8,32 in greco:

32  καὶ παρρησίᾳ τὸν λόγον ἐλάλει.

discorso fatto con “parresìa”, chiarezza, coraggio, senza ambiguità, quasi da sfacciato!!

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Nell’amore di Colui che non si è risparmiato nel donare se stesso, mai, Gesù Cristo, nostro Signore e Salvatore, Figlio di Dio benedetto.

Lunedì abbiamo fatto il secondo incontro sul Vangelo secondo Marco. Oltre a ripassare vari concetti generali su Marco e il suo annuncio, ci siamo concentrati a conoscere meglio la suddivisione “teologica” dell’insieme delle pericopi del Vangelo (cioè dei piccoli brani che formano il tessuto del racconto, brani venuti dalla tradizione orale e scritta, collegati fra loro e non, una ricchezza che già guarda all’uso comunitario (e liturgico) del testo del Vangelo cioè la sua proclamazione all’interno della vita comunitaria..

Questa importante (e particolare) suddivisione ha il suo fulcro nel versetto Mc 8,32: “faceva questo discorso apertamente”. Fino ad allora Gesù in un fantastico crescendo di consensi, di folla, di meraviglia era diventato il rabbi, il maestro delle folle della Galilea: segni, parola fantastiche, parabole stupende, gesti pieni di cuore, annunci taglienti e forti.. c’era di tutto per dare vita a quella che gli studiosi chiamano “la primavera galilaica”. Ai margini del territorio di Israele, in un angolo oscuro dell’Impero Dio “macina” il suo piano di verità, di bellezza, di rivelazione. Sarà (ed è) decisivo per l’umanità. Iniziato con il nascondimento e le mani callose di Giuseppe il carpentiere, questa storia così quotidiana è un nuovo senso per il mondo, per gli uomini, per il cielo e la terra. E’ il manifestarsi del Regno di Dio. Ma Gesù frena gli entusiasmi: “zitti” “non raccontate” “vi ordino di tacere”.. perché sapeva che la tentazione dell’esplosione del potere, della gloria e della esaltazione dell’io era sempre incombente. La prima parte di Marco è il Vangelo della rivelazione e insieme del fuggire, del nascondersi, è il “segreto messianico”. Messia sì ma ben diverso da ogni idea di Messia che qualunque altro ha avuto prima di lui e durante la sua vita..

Poi il discorso, dopo la “confessione” di Pietro, il gesto di fiducia nel Messia vero, si fa aperto. Ma di una apertura che per tanti, troppi, è peggio di una chiusura: si apre alla croce, al cammino di rifiuto e di morte, alla incomprensione. Gesù parla apertamente della sua sorte di rifiutato e lasciato solo e Pietro, credendo di poter accampare diritti dopo aver riconosciuto Gesù Messia, gli si para davanti “No, questo non ti succederà mai!”. E la reazione di Gesù è forte, violenta, terribile: “Quando parli così sei Satana, sei nemico del piano di Dio, mettiti dietro e impara sempre di nuovo l’essere discepolo nella sequela al Maestro..

Dunque una cerniera gigante, terribile per ogni buonsenso di ogni uomo e donna, dove gloria e croce, eternità e morte si mescolano insieme..