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(27.3.23)

95.  Lunedì 27 Marzo 2023 –
48. Mc (3). Nuclei narrativi nel Vangelo secondo Marco (1)

Vieni Signore Gesù e invadi a nostra vita con la tua croce e con la tua risurrezione..

Dedichiamo ora un paio di incontri a presentare brevemente i contenuto de Vangelo secondo Marco da una prospettiva un po’ diversa. Si tratta della scoperta di questo Vangelo come di un “contenitore” di quelli che abbiamo chiamato “nuclei”, cioè brani più o meno lunghi che hanno un contenuto omogeneo, un tema unico. Ognuno di questi nuclei ci annuncia qualcosa di Gesù sotto una luce particolare. Identificare questi sotto-insiemi è una cosa che abbiamo fatto noi, sfogliando il Vangelo. Possono quindi non essere tutti o non completi. Ma il bello è questa presenza di Gesù che “sfonda” le pagine del libro ed è più vivo che mai dopo 2000 anni..

Lunedì abbiamo presentato i primi nuclei:

1) La cosiddetta “giornata di Cafarnano”: Mc 1,14-39, in cinque quadri: la chiamata di tutti alla conversione e la chiamata dei discepoli sulle rive del lago; in sinagoga a Cafarnao di sabato, l’indemoniato e lo stupore della gente per lui che parla “con autorità”; a casa di Pietro per il pranzo e la guarigione della suocera che può così servirli; la sera davanti alla porta del città, luogo di tutte le attività sociali: Gesù presenza evangelizzante e risanante, cacciata dei demoni “che lo conoscono”; e poi al mattino presto Gesù che “fugge” anche se lo cercano per essere guariti, perché egli afferma con decisione il primato della Parola di Dio e del suo annuncio anche sopra e prima del far del bene a chi è in preda al male! Strano ma così!

2) Novità e contrasti: Mc 2-3, la vera regola della vita è la sequela di Gesù; non servono più le regole mosaiche dei farisei o il legame di sangue: la vera amicizia è nella fede e nel Regno

3) il discorso parabolico di Mc 4: le parabole, un genere letterario nuovo inventato da Gesù: non dei racconti allegorici inventati e scritti per dare insegnamenti, ma episodi della vita di ogni giorno o della storia recente per “dire qualcosa” sul regno di Dio. Il grande studioso Joachim Jeremias dice che non si dovrebbe tradurre “il regno dei cieli è simile a”, ma “il regno dei cieli è come quando..”. E Gesù racconta della semina, della rete in mare, della perla, della senape, ecc..

4) il nucleo costituito dal capitolo 5: il segno di guarigione come rivolto a persone precise, strumento di una relazione personale senza tempo e piena di vita e vitalità: l’indemoniato di Gerasa “umanizzato” da Gesù, la donna che soffriva di perdite di sangue (e Gesù “chi mi ha toccato”?) e la figlia di Giairo, capo della sinagoga, che Gesù “risveglia” dalla morte a 12 anni (talità kum!), la rialza prendendola per mano e chiedendo poi di darle da mangiare..

Meravigliosa “primavera galilaica..”..