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2 Settembre 2024

 

149. Lunedì 2 Settembre 2024
67. 1Pt – Prima Lettera di Pietro (1)

 

Struttura della lettera:

1,1-2,3 – I – La vita nuova in Cristo mediante la Parola e lo Spirito

1,1-2 – Indirizzo e saluto

1,3-5 – Introduzione. L’eredità donata dal Padre

1,6-9 – Amore e fedeltà nei confronti del Cristo

1,10-12 – La rilevazione profetica dello Spirito

1,13-21 – Esigenze della nuova vita. Santità del neofita

1,22-2,3 – La rigenerazione mediante la Parola

 

2,4-10  – II – Il nuovo Popolo di Dio, nuovo sacerdozio e nuovo Tempio

 

2,4-10 – Il sacerdozio nuovo

2,11-3,22 – III – Cristiani tra servizio, persecuzioni e speranza

2,11-12 – Obblighi dei cristiani: tra i pagani

2,13-17 – Verso le autorità

2,18-25 – Verso i padroni esigenti

3,1-7 – Nel matrimonio

3,8-12 – Tra fratelli

3,13-17 – Nella persecuzione

3,18-22 – La risurrezione e la discesa agli inferi

4,1-5,14 – Vita cristiana

4,1-6 – Rottura con il peccato

4,7-19 – Nell’attesa della parusia

5,1-4 – Avvertimenti: agli anziani

5,5-14 – Ai fedeli

 

Apriamo oggi (cioè abbiamo aperto lunedì scorso) gli incontri sulla Prima lettera di Pietro, la seconda nella serie biblica delle “Lettere Cattoliche”. Anche Pietro indirizza il suo scritto in modo non personale ma generalizzato, “ai credenti”, quasi una prima “lettera enciclica” del capo della Chiesa di Roma (e non solo!).

In verità la lettera si apre indicando dei destinatari che possiamo “localizzare” nel nord-ovest dell’attuale Turchia, che allora era la “provincia dell’Asia”, la parte ove si svolgeva la parte più vivace della vita sociale di quella parte del mondo. Si parla di “rifugiati”, “pellegrini”, “stranieri”. Forse sono i cristiani cacciati da Roma insieme agli Ebrei con il decreto del 49 d.C.

Come siano andate storicamente le cose, Pietro deve aver ricevuto notizia di una situazione di instabilità, di fatica di vivere, e anche di persecuzione dei credenti che ora vivono “tra le case” dei pagani. Direi che la situazione dei nostri rifugiati, i nostri profughi di oggi assomigliano tanto ai nostri fratelli di ieri!

Ma la lettera è tutta una esortazione stupenda in tre direzioni:

1) “siete stati rigenerati (dal Padre di Gesù Cristo) mediante  la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza  viva” (1Pt 1,3): i cristiani devono continuamente essere pieni di gioia al di là di ogni limite e sofferenza perché in oro pulsa una vita nuova, una vita “sopra le righe” della normale vita umana. Siamo, nella fede, esseri nuovi, pieni i motivi nuovi, di speranza nuova, di forza nuova. Lo Spirito ci guida e ci dà forza. Esseri nuovi chiamati a stare in mezzo alle case dei pagani per essere testimoni di qualcosa di nuovo e definitivo per il mondo

2) “[9] Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa.

[10] Un tempo voi eravate non-popolo, ora invece siete popolo di Dio; un tempo eravate esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia (1Pt 2,9-10). E noi non siamo nuovi ognuno per conto nostro ma siamo il nuovo e definitivo Israele, il popolo di Dio che è chiamato ad essere sacerdote del mondo, in un tempio spirituale che abbraccia il tempo e l’eternità. Sacerdoti “nel Sacerdote” unico e sommo, Gesù Cristo, i credenti sono chiamati ad offrire se stessi e il mondo, come persone e come comunità, come nuovo popolo di Dio in cammino verso l’eternità. Chiamati dunque a prendere coscienza di questa dimensione corale e comunitaria della fede e dell’amore nella speranza che non delude ma ci spinge e ci porta fino alla pienezza della vita eterna.

3) Dai primi due punto nasce una lunga e dettagliata esortazione ad essere testimoni di questa grazia di Dio in Cristo verso tutti, in particolare verso coloro tra i quali hanno la loro casa non definitiva i credenti ricchi di forza e di amore nello Spirito Santo: come cittadini di uno Stato terreno, come operatori anche per il bene della terra, come mariti, come mogli, come genitori, come figli, come schiavi. Per tutti vale l’esortazione che apre questo brano:

“[12] Tenete una condotta esemplare fra i pagani perché, mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere diano gloria a Dio nel giorno della sua visita (1Pt 2,12)