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9 Settembre 2024
150. Lunedì 9 Settembre 2024
67. 1Pt – Prima Lettera di Pietro (2)
Lunedì scorso abbiamo “gustato” nel Signore la parte “parenetica” (esortativa) della prima lettera di san Pietro, praticamente da 2,11 e lungo i capitoli 3, 4 e 5, fino alla fine.
Sono esortazioni forti, che scaturiscono da quanto abbiamo trattato nel precedente incontro, cioè della acquistata consapevolezza di quello che i credenti sono e sono chiamati ad essere: una vita ad altro e alto livello, una vita ricca di fede e di amore, una vita animata, spinta e riempita dallo Spirito del Padre e del Figlio. Dunque una vita ricca, ben al di sopra della media della vita e dei suoi comportamenti come ce l’hanno gli uomini e le donne del mondo, che non credono in Cristo o nemmeno lo conoscono.
Dunque nella sua lettera Pietro ha due motivi importanti per esortare i credenti a vivere una vita degna della loro appartenenza a Cristo: da una parte l’impegnarsi a non tradire il Cristo e la sua Chiesa, pronti a vivere di cuore tutto quanto ci viene insegnato e ordinato; dall’altra l’impegno ad essere fino in fondo, sempre e dovunque, testimoni di quello che anima i credenti.
Abbiamo presentato più volte il versetto 3,15, che è assolutamente centrale: “pronti a rendere ragione a tutti della speranza che è in voi”. I credenti non sono credenti per se stessi ma per colui che è vissuto, ci ha amati, è morto e risorto per noi. I credenti sono degli “apostoli” inviati a portare al mondo la proposta che sola rende felici e completamente realizzati, qui nel cammino e alla fine nella comunione perfetta ed eterna della vita con Dio e con tutti i fratelli e le sorelle.
Sono elencati da Pietro tanti destinatari di questa testimonianza dei credenti (che sono pronti anche a soffrire per questo, come Gesù!). Pietro ne elenca veramente molti, iniziando con il dire “Tenete una condotta esemplare fra i pagani perché, mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre opere buone diano gloria a Dio nel giorno della sua visita” (2,12).
Ed ecco Pietro tratta questa “estensione di grazia e di misericordia”, questa testimonianza ricca di umanità e di grazia: anzitutto verso i pagani e il popolo in genere; poi verso le autorità (re e governatori); quindi dei servi verso i loro padroni terreni; nel matrimonio o coniugi fra loro e nei rapporti con i figli; nella comunità credente “tutti concordi”. Nel capitolo 4: rottura con ogni genere di vizio di cui era piena la vita quando non si era credenti. E poi l’esortazione specifica agli anziani delle comunità (2Io anziano come loro2 5,1). E quindi: giovani e anziani; pronti ad essere umili; pronti a combattere il diavolo.
E dovunque l’affermazione della sofferenza che i fratelli e le sorelle hanno e che va compresa come fantastica occasione redentiva, il mezzo per assomigliare al Cristo morto e risorto e seguire le sue orme..