VAI AL VIDEO RIASSUNTIVO SU YOU TUBE
27 gennaio 2025
166. Lunedì 27 Gennaio 2025
73 – Ap – Apocalisse (10) –
Cap. 8-9,12 – Preghiere e prime 5 trombe
Provvidenzialmente il nostro incontro biblico di lunedì è coinciso con una data importante per l’umanità, gli 80 anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz. Veramente l’imperversare della cattiveria e della violenza umana rassomigliano in tutto e per tutto allo scatenarsi della malvagità così come è “letta” e prevista dall’Apocalisse, nei capitoli che stiamo trattando e soprattutto in quelli che seguiranno.
Ma noi già sappiamo che gli uomini e i loro disegni (di qualunque genere, ma soprattutto quelli che vanno contro le leggi stabilite da Dio, Signore dell’universo e della storia) hanno i giorni contati. Li hanno sempre avuti nella storia, li hanno adesso e li avranno per sempre. L’unico che “si ergerà sulla polvere” come dice Giobbe 19 è solo il nostro Dio con il suo Cristo e il suo Spirito di vita e santità.
Tornando al nostro cammino biblico, giovedì abbiamo letto e commentato Ap 8,2-9,12, cioè le prime cinque trombe come scaturiscono dal settimo sigillo, dopo un breve periodo di “silenzio da Dio”, nel cielo. Tutto è pronto perché la promessa di intervento di Dio nella storia degli uomini, così rovinata e degenerata a causa dei cavalli simboleggianti i grandi imperi umani e le loro storie di violenza, ormai si realizzi.
Ora noi abbiamo detto che tutto questo avviene attraverso il piano di Dio stabilito sulla storia. Perché a fianco del “chrònos”, il tempo umano lineare, c’è un “kairòs” un tempo di Dio, un tempo degli interventi di Dio che piano piano rivelano come la salvezza di Dio in Cristo si attuerà progressivamente e fino alla pienezza finale.
Per questo l’Apocalisse parla di due settenari, per esplicitare la realizzazione della salvezza dei fedeli da parte di Dio: le sette trombe (a simbolizzare il tempo dell’Antico Testamento) e le sette coppe (a riguardo del Nuovo Testamento).
Dunque noi abbiamo visto le prime cinque trombe. Sono precedute dalle preghiere dei santi rovesciate sulla terra. Nel quinto sigillo i santi, uccisi e sotto l’altare, chiedevano giustizia. Ed ecco tutto comincia con questo incensiere d’oro, simbolo del fuoco e del profumo delle preghiere di tutti i santi, che si rovescia sulla terra. Il bene comincia ad agire, non sta solo ad aspettare quello che farà l’uomo..
Sappiamo che le trombe rappresentano l’Antico Testamento perché in particolare “un fortissimo suono di tromba (o corno)” accompagnò la teofania di Dio al Sinai (Es 19,16) e ha accompagnato ad ogni sabato ed ogni festa la vita storica del popolo eletto. Dunque è un simbolo molto opportuno per segnare il progressivo intervento salvatore e giudicante di Dio.
In filigrana, nel racconto dell’Apocalisse vediamo il collegamento tra il suono delle trombe e i flagelli inflitti da Dio ai suoi nemici proprio nella storia dell’Esodo, in Egitto come nel deserto e poi anche altre visioni lungo la storia dei profeti.
Dunque le trombe ripropongono, in maniera libera, simbolica e misteriosa sia le dieci piaghe con cui fu castigato l’Egitto come altri castighi come l’acqua amara nel deserto, e la caduta di stelle “presuntuose” di voler essere come Dio. Dunque:
la prima tromba ripropone la pioggia di fuoco e di grandine della nona piaga (Es 9,13ss)
la seconda tromba, montagna di fuoco che cambia l’acqua in sangue (Es 7,13ss)
la terza tromba propone la caduta della stessa Assenzio, l’amarezza per i senza-Dio che potrebbe combinare le acque amare del deserto (Es 15,22ss) e le stelle cadute per voler essere contro Dio e dio di se stesse (Is 14, Babilonia – Ez 28, Tiro e poi le parole di Gesù sulla caduta di Satana Lc 10,18), una lunga ambivalenza sulla stella del mattino e della sera, Venere, simbolo della vita, dell’amore e del Risorto eterno (Messia Nm 24) oppure simbolo di morte e disperazione. Per questo i Padre e gli interpreti parlano della stella Assenzio come immagine di Satana che è “spodestato” dal cielo (anche secondo Gv 12,32).
La quarta tromba causa l’oscuramento del mondo dei malvagi come la nona piaga (Es 10,21).
La quinta tromba è associata al primo “Guai” dell’aquila (che è simbolo del Dio Provvidenza che veglia sul mondo: Dt 32,11; Ez 17,6ss) ed ha un racconto più esteso, ispirato alla ottava piaga, le cavallette (Es 10,1ss). Ma qui l’esercito degli animali è ingrandito, “umanizzato”, e sorge dall’Abisso, in mezzo al fumo. Le cavallette sono destinate, sotto il comando dell’angelo dell’Abiso (Abaddon-Sterminatore) a tormentare in maniera terribile gli uomini, come anticipazione della loro sorte finale. Un terribile avvertimento.