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Nel nome di Gesù Vivente, storicamente figlio anche di Rut

Lunedì abbiamo presentato il libro di Rut. Un libretto splendido che si inserisce come parentesi di umanità e di gioia nella sequenza dei libri della Bibbia, così seri, e così carichi di sofferenza! E’ un libretto di quattro capitoli. Chi non l’ha letto? e se c’è qualcuno che non l’ha letto come non lo leggerà subito alla nostra esortazione?

Vi si racconta la storia di Rut, bisnonna di Davide, una donna straniera, una moabita (del popolo di Moab uno dei principali nemici di Israele!). Questa donna vive un affetto familiare profondo per sua suocera, Noemi, che al tempo della carestia era emigrata con la famiglia nelle terre di Moab, ma poi là erano morti il marito e i due figli, di cui uno aveva sposato Rut. Noi vuol tornare alla sua Betlemme, una nuora accetta il suo consiglio di tornarsene a casa, ma Rut è irremovibile: “la tua famiglia sarà la mia famiglia, il tuo Dio sarà il mio Dio”.

E Noemi nella sua accortezza di popolana guida la giovane donna in modo che entri nelle grazie del ricco parente Booz che la sposa. Sono così i genitori di Obed che sarà padre di Iesse, padre di Davide. Una straniera, una moabita entra così di diritto nella genealogia più importante della storia, quella del Messia, come rileverà il primo capitolo di Matteo..

Se ci pensiamo bene è una storia bellissima e attualissima, che ci parla dei nostri profughi inseriti tra noi, che ci parla di fiducia, umanità e speranza. Al centro valori familiari sempre forti e attuali..

p.s. giovedì prossimo, 5 agosto, non ci sarò perché saremo fuori tre giorni insieme alla nostra figlia “inglesa”, Clarice. A proposito di famiglia..