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22. Gb – GIOBBE

Testo (Capitoli del libro)

1,1-2,13 – I. PROLOGO

1,1-22 – Satana mette Giobbe alla prova – 2,1-13 – Le prove e la reazione di Giobbe

3,1-31,40 – II. DIALOGO

3,1-14,22 – 1. PRIMO CICLO DEI DISCORSI

3,1-26 – Giobbe maledice il giorno della sua nascita – 4,1-5,27 – Fiducia in Dio – 6,1-7,21 – L’uomo oppresso conosce solo la sua miseria – 8,1-22 – Il corso inarrestabile della giustizia divina – 9,1-10,22 – La giustizia divina è al di sopra del diritto – 11,1-20 – La sapienza di Dio provoca il riconoscimento di Giobbe – 12,1-14,22 – La sapienza di Dio si manifesta anche con le devastazioni provocate dalla sua potenza

15,1-21,34 – 2. SECONDO CICLO DI DISCORSI

Elifaz di Teman: 15,1-35 – Giobbe si condanna con le sue stesse parole – Giobbe: 16,1-17,16 – Dall’ingiustizia degli uomini alla giustizia di Dio – Bildad di Suach: 18,1-21 – La collera non può nulla contro la giustizia – Giobbe:19,1-29 – Il trionfo della fede nell’abbandono di Dio e degli uomini – Sofar di Naamà: 20,1-29 – L’ordine della giustizia non ammette eccezioni – Giobbe: 21,1-19 – La smentita dei fatti – 21,20-34 – Ma lo faccia pagare piuttosto a lui stesso e lo senta!

22,1-27,23 – 3. TERZO CICLO DI DISCORSI

22,1-30 – Elifaz: Dio castiga solo in nome della giustizia – Giobbe: 23,1-24,25 – Dio è lontano e il male trionfa – Bildad: 25,1-6 – Inno all’onnipotenza di Dio – Giobbe: 26,1-14 – Bildad parla all’aria – 27,1-12 – Giobbe, innocente, conosce la potenza di Dio – 27,13-23 – Discorso di Zofar: Il maledetto

28,1-31,40 – 4. ELOGIO DELLA SAPIENZA (intermezzo)

28,1-28 – La sapienza inaccessibile all’uomo – Giobbe: 29,1-25 – A. I giorni passati – 30,1-31 – B. Angoscia presente – 31,1-40 – Apologia di Giobbe

32,1-37,24 – III. I DISCORSI DI ELIU’

32,1-6 – Intervento di Eliu – 32,7-22 – Esordio – 33,1-33 – La presunzione di Giobbe – 34,1-37 – Scacco dei tre saggi nel discolpare Dio – 35,1-16 – Dio non è indifferente ai casi umani – 36,1-21 – Il vero senso delle sofferenze di Giobbe – 36,22-37,24 – Inno alla sapienza onnipotente

38,1- 42,6 – IV. I DISCORSI DI JAHVE

38,1-40,5 – PRIMO DISCORSO

38,1-40,5 – La sapienza creatrice confonde Giobbe

40,6-42,6 – SECONDO DISCORSO

40,6-14 – Dio controlla le forze del male – 40,15-41,26 – Le bestie – 42,1-6 – Ultima risposta di Giobbe

42,7-17 – V. EPILOGO

42,7-9 – Iahve biasima i tre saggi – 42,10-17 – Dio reintegra la fortuna di Giobbe

Preparazione

 Sintesi per comunicare (Sito)

Nell’amore senza limiti del Dio senza limiti, Padre, Figlio e Spirito, visibile nella vita di Gesù..

Lunedì abbiamo cominciato a trattare la serie dei libri “sapienziali” della Bibbia, che sono sette: Giobbe, Salmi, Proverbi, Qohelet, Cantico dei Cantici, Sapienza e Siracide. Abbiamo parlato del primo, Giobbe, un libro così particolare e “faticoso” perché tratta un problema spinoso della storia (e non solo quella di Israele), cioè il problema del senso del dolore, soprattutto il dolore del giusto. Il libro di Giobbe è una “parabola” che tenta di collocare la fede di Israele, nata molto “positiva” (Dio fa vivere il giusto e fa morire il peccatore), davanti alla morte dei giusti, soprattutto del re Giosia a Meghiddo (609 a.C.) e poi davanti alla tragedia della distruzione di Gerusalemme e la deportazione a Babilonia. Il libro ha due risposte: quella iniziale (e finale) breve (cap. 1-2) la cui affermazione è: Dio ha dato, Dio ha tolto, sia benedetto il nome del Signore; e poi quella centrale (cap. 3-37) in cui Giobbe non capisce Dio e i suoi amici per il suo dolore ingiusto. Difficile riassumere tutto quanto detto nel libro, ma ho esortato a leggere almeno il capitolo 19. Alla fine non c’è una vera e propria risposta e Giobbe che chiude la bocca, davanti a Dio che si rivela come Dio potente della creazione e della storia. Alla fine il senso che il credente dà al dolore può essere questo: io non lo so, ma Dio lo sa e lui è sicuramente il mio creatore e salvatore. Come a dire con Abacuc: “il giusto vivrà per la sua fede”, comunque..