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10 luglio 2025

 

194 – 10 Luglio 2025  –
Miele: Cl 1,24-29. Il mistero. Cristo in voi

 

Giovedì, la nostra riflessione adorante si è concentrata su una parola della lettera ai Colossesi così immensa e anche così poco frequentata da noi credenti: Cl 1,24-29. Dall’inizio della lettera Paolo ha parlato ed esaltato la centralità di Cristo e della Chiesa nella vita sua e di tutti credenti. E per la sua Chiesa Gesù ha offerto la sua vita sulla croce. E poi dice:

 

[24] Ora io sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa.

[25] Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio verso di voi di portare a compimento la parola di Dio,

[26] il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi.

[27] A loro Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo alle genti: Cristo in voi, speranza della gloria.

[28] È lui infatti che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per rendere ogni uomo perfetto in Cristo.

[29] Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza.

 

Abbiamo accoto in particolare “il mistero” che il testo presenta con abbondanza: qualcosa che è nascosto da secoli e che ora in Cristo è stato rivelato a tutti, perché tutti ne facciamo parte. E’ la volontà-pienezza di Dio che dice la ragione della creazione: la partecipazione nostra alla vita di Dio Trinità come figli nel Figlio. Da sempre Dio ci ha creati e pensati per “renderci perfetti in Cristo”. Perché la realtà misteriosa è Cristo che abita in noi, come anche ci dice l’inno di Paolo agli Efesini (Ef 1,3-14).

E questo mistero, questo disegno misterioso e reale, eterno e insieme compenetrante tutto il tempo e la storia, viene riempito della forza che “viene da lui”, dal Padre per mezzo del Cristo.

E Paolo si sente ormai coinvolto in prima persona, si sente motivato e trascinato dal Cristo, e per questo accetta ogni sofferenza che gli si possa presentare e la interpreta come mezzo per partecipare alle sofferenze del Cristo. E così si affatica e lotta per i credenti, per il Vangelo presso ognuno di loro, per Cristo in ognuno di loro.

Inutile dire quanto questo slancio di Paolo sia importante che diventi anche il nostro slancio, il nostro progetto. Nello Spirito del Risorto, oggi e qui, noi, sì proprio noi, siamo chiamati ad essere protagonisti dell’annuncio del Vangelo, perché scelti per essere abitati da Dio Trinità, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, purificati, rafforzati, forgiati da ogni tribolazione che possiamo vivere come una corda che ci stringe a Cristo.

Non è possibile più che noi credenti (almeno noi!) diciamo che “non ci si capisce niente”, perché la Parola ci dice, tramite Paolo, che il mistero, cioè la infinita e infinitamente non “padroneggiabile” da noi misericordia di Dio ora mediante Cristo e i suoi apostoli è “rivelata ai santi”. Noi sappiamo ormai quello che ci avvolge, che ci fa vivere, che ci chiama a camminare, parlare di lui, chiamare tutti gli esseri viventi ad una comunione “programmata” dal nostro Dio fin dall’eternità.

E’ bello che si tratta di un “mistero” (più grande di noi, inconosciuto e inconoscibile) eppure di un “mistero rivelato” motore chiaro e potente della nostra vita personale e comunitaria.

Paolo dice che lui ne è “ministro”, amministratore, dispensatore. E soffrendo per i credenti chiede al Padre in Cristo che lo Spirito faccia tutti, anche noi oggi, del tutto simili a lui, camminando nella storia insieme alle prove, alle gioie e alle sofferenze, in attesa di essere tutti insieme, anche con lui, nella pienezza eterna del mistero condiviso fino in fondo..