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31 luglio 2025

197 – 31 Luglio 2025  –
Miele: 2Tm 2,9b – Parola non incatenata

 

Nella “lectio divina” di questa settimana, abbiamo messo sulla mensa della Parola un pane al miele assolutaente forte, dalla Seconda Lettera di Paolo a Timoteo:

 

[8] Ricòrdati di Gesù Cristo, risorto dai morti, discendente di Davide, come io annuncio nel mio Vangelo,

[9] per il quale soffro fino a portare le catene come un malfattore.

 

Ma la parola di Dio non è incatenata!

 

[10] Perciò io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.

Paolo soffre con Gesù, perché tutta questa (ultima!) lettera è un pressante invito del vecchio maestro al giovane discepolo Timoteo di essere un appassionato testimone della Parola di Dio che è Cristo, testimone ogni giorno, testimone davanti a tutti, testimone costi quello che costi.

Ed ecco la grande forza nutriente del miele di oggi, miele dalla roccia che ci viene dall’eternità: La parola di Dio non è incatenata.

Paolo è a Roma in catene e presto passerà “all’altra sponda” dell’eternità. Ma la sua coscienza di inviato, di predicatore, di Apostolo, di testimone non riesce a pensare ad altro che a Cristo, morto e risorto, vita della sua vita, e vita della nostra vita.

E qui dà una ragione fortissima, proiettata al “sempre dopo di noi”: Paolo dice: io sono incatenato, io soffro per Gesù Parola del Padre, ma lui, la Parola del Padre nella potenza dello Spirito non è incatenato, non è ridotto allo spazio angusto di una cella. La Parola di Dio ha creato i cieli e la terra, li nutre e li fa vivere, la Parola è libera e nonostante i peccati degli uomini condurrà tutti noi su sponde di gloria..

Non importa se muoio io, dice Paolo, non importa se sono incatenato, perché chi importa veramente non sono io, ma è il Cristo, il Figlio di Dio, fattosi uno di noi per amore e ora risorto e vivente.

La Parola che è lui e la Parola che annuncia lui non ha confini, non ha blocchi, nessuno può fermarla.

E dunque la gioia immensa dell’Apostolo è quella di essere strumento di questa vita e vitalità senza fine..