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14 Agosto 2025
199 – 14 Agosto 2025 –
Miele: Sf 2,3; 3,12-13; Zc 9,9-10 – Poveri e umili
In questi giorni i cosiddetti “grandi della terra” forse ridisegnano le sorti dei popoli e la spartizione del mondo. Ma la Parola ci dice con forza (centrata su Gesù, mite e umile di cuore) che il senso vero del mondo, del suo cammino nel tempo, della vita dei popoli è nell’umiltà fiduciosa nell’amore misericordioso del nostro Dio, Padre Sorgente, Figlio Immagine e Bellezza, Spirito Forza e Amore.
Per questo, in questo giovedì, ripartendo anche dalle parole di Maria Madre nostra (“ha guardato l’umiltà della sua serva.. ha innalato gli umili” – Lc 1,48.52) abbiamo scelto di accogliere, meditare e imparare a memoria il più possibile dei testi classici sulla povertà e umiltà nella Parola di Dio.
Il mondo pensa di andare avanti e potente sulla sua forza e sulla sua parola. Dio in Cristo ha messo al centro i poveri e gli umili, coloro che finalmente si affidano a Dio e vivono nella fiducia e nella speranza di un mondo riconciliato e in cammino di una pienezza che non appartiene a questo mondo. Abbiamo messo insieme tre piccoli brani della Parola, dai libri dei profeti:
Sf 2,3:
[3] Cercate il Signore voi tutti, poveri della terra, che eseguite i suoi ordini, cercate la giustizia, cercate l’umiltà; forse potrete trovarvi al riparo nel giorno dell’ira del Signore.
Sf 3,12-13:
[12] Lascerò in mezzo a te un popolo umile e povero». Confiderà nel nome del Signore
[13] il resto d’Israele. Non commetteranno più iniquità e non proferiranno menzogna; non si troverà più nella loro bocca una lingua fraudolenta. Potranno pascolare e riposare senza che alcuno li molesti.
Zc 9,9-10:
[9] Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d’asina.
[10] Farà sparire il carro da guerra da Èfraim e il cavallo da Gerusalemme, l’arco di guerra sarà spezzato, annuncerà la pace alle nazioni, il suo dominio sarà da mare a mare e dal Fiume fino ai confini della terra.
Dunque, umili e poveri, e al loro centro il più umile e povero di tutti, il Messia, Gesù, re con una corona di spine, vittorioso e mite. Per lui e per chi è con lui e come lui conta la verità, l’umiltà e la giustizia. E’ un altro modo di essere re, è un altro modo di vedere i rapporti di forza su questa terra.
E questo è l’annuncio: sembra impossibile, eppure Dio, dai 2500 anni fa di queste profezie e fin ad oggi, realizza il suo Regno, estende il suo dominio e la sua presenza misteriosa fra gli uomini, affermando maggiore importanza per chi ha fede in lui, ritenendosi bisognoso di lui, cioè umile e povero. Il paradosso di Gesù rimane ancora: anche oggi non è un lupo in mezzo a molte pecore, ma addirittura è una pecora in mezzo a molti lupi. Con una percentuale di sopravvivenza pari a meno di zero, Dio continua tracciare la sua storia dentro la storia degli uomini. E i grandi della terra passano. Da prima di allora e da allora e dopo di allora quanti ne sono passati, quanti fuochi si sono spenti, quanto potere è passato di mano, e ha stritolato i suoi stessi possessori!
E invece su tutta la terra, ne siano consapevoli o no, i poveri e gli umili, il popolo che confida in Jahvè sono e saranno i veri “signori del mondo”, luce del mondo e sale della terra. Il resto è fiumana di povertà umana che corre via, travolgendo chi confida in essa!
Dunque anche per noi, al di là di tutte le apparenze, vale l’esortazione a vivere ogni giorno nella fiducia del nostro Dio, in Gesù Cristo e nell’azione misteriosa ma reale dello Spirito Santo.
Perdere ogni fiducia è un attimo, ci vuole niente. Ma confermarla, rafforzarla, conquistarla e seminarla nei cuori, senza compromessi, è la chiamata della vita, come ha detto e fatto Gesù: “chi persevererà fino alla fine sarà salvato” (Mt 24,13).
Conserviamo e alimentiamo dunque, dentro di noi e tra di noi, l’umiltà confidente del cuore, alimentata di preghiera fiduciosa e di carità attenta verso tutti..
