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2 Ottobre 2025
203 – 2 Ottobre 2025 –
Miele: Rm 13,14 – Rivestitevi del Signore Gesù
Giovedì un testo caro a sant’Agostino e a tutta la tradizione spirituale “cristocentrica” della storia e in particolare al mondo di consacrazione monastica. Si tratta di Rm 13,14:
[14] Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non lasciatevi prendere dai desideri della carne.
nel suo contesto di Rm 13,10-14:
[10] La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità.
[11] E questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti.
[12] La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.
[13] Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie.
[14] Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non lasciatevi prendere dai desideri della carne.
Gesù come “vestito” della nostra persona..
Il vestito nelle culture umane sappiamo quanto sia importante e veicolo di simboli e significati che gli uomini da sempre usano per comunicare, per mostrarsi ed esporsi. Dall’uso comune e quotidiano (coprire il corpo) all’uso più simbolizzato e rappresentativo, il vestito da sempre è compagno della nostra vita, al punto che qualcuno ha anche detto “l’uomo è il suo vestito”.
Pensiamo ad esempio all’antica Roma, dove chi era in lizza per essere eletto in un carica pubblica nei giorni precedenti l’elezione andava in pubblico con un vestito bianco: era “il candidato”, assolutamente riconoscibile da tutti.
Ma non c’è bisogno di ricordare, quanto a dimensione simbolica, l’abito nuziale della sposa, la divisa dei soldati, le sfilate di moda, ecc..
Ora Paolo, come altre volte nelle sue lettere (ricordiamo Cl 3,9-12: svestitevi dell’uomo vecchio, rivestitevi del nuovo, vestitevi di sentimenti di misericordia..), nella parte esortativa (parenetica) della lettera ai Romani, esorta i nuovi cristiani a camminare nella luce di Cristo, che sono le opere secondo il suo comandamento, in uno stile diverso da quello vissuto finora, lo stile del “mondo”, con le sue caratteristiche di passioni, sopraffazioni, violenze, ricchezze, ecc..
E’ ora di svegliarci dal sonno, perché dopo la notte delle opere delle tenebre è ormai ora che arrivi la luce che è Cristo. E come ogni mattina ci rivestiamo, ora ci dobbiamo “rivestire di Cristo”:
sia Cristo il nostro vestito di ogni giorno
sia Cristo a ispirarci quanto dobbiamo fare e soprattutto come vivere quello che è il tessuto della nostra vita quotidiana
sia Cristo a caratterizzarci nei sentimenti, nelle scelte, nelle relazioni con tutti (amici e nemici), nel lavoro (che in unione con lui sulla croce si fa offerta quotidiana) e nel dolore, nella speranza soprattutto perché il nostro vestito di luce ci parla di eternità..
Indossare Cristo come vestito vuol dire quanto Paolo afferma con forza in Ga 2,20: “Non sono più io che vivo ma Cristo vive in me” ed Fl 1,15: “Per me vivere è Cristo”..
E dunque la nostra giornata sia intessuta del “sentire di Cristo”, non delle reazioni e dei sentimenti della nostra povera natura umana: Fl 2,5ss “Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù..”
Dunque Gesù-vestito non te lo stacchi più di dosso; non te lo devi staccare! E’ lui il tuo senso, è lui il compagno vero e continuo della tua interiorità, è lui per te la Via, la Verità e la Vita. E in questo modo puoi essere consapevole che lui “c’entra” in ogni tua cosa perché “Senza di lui non possiamo far nulla!” (Gv 15,5)
