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9 Ottobre 2025

204 – 9 Ottobre 2025  –
Miele: 1Co 12,27-30 – Tanti carismi un solo Corpo

 

Giovedì come segno di amicizia, condivisione e preghiera soprattutto con una di noi (che è con noi su meet e che sabato riceve il ministero di accolita) abbiamo accolto una parola che non è così citata e su cui si riflette particolarmente, se non come “coda” del capitolo 12 sulla Chiesa-Corpo del Signore e come “cerniera” verso il capitolo 13 sul carisma dei carismi, la carità..

I quattro versetti che sono il “miele dalla Roccia della Parola” di questa volta sono questi:

 

[27] Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra.

 

[28] Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa

in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri;

poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue.

 

[29] Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli?

[30] Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?

 

Paolo ci dice che nella comunità della Chiesa, Corpo del Signore, ognuno c’è per un motivo, per un servizio, nessuno inutile, e anche nessuno “prenditutto”. Come nel corpo ogni membro ha la sua funzione, con le altre membra e per le altre membra, così nella Chiesa ognuno ha ricevuto un “carisma” (dono gratuito dello Spirito del Cristo)

Il punto centrale che abbiamo messo in rilievo meditando su questa parola è duplice (vv. 28 da una parte e 29-30 dall’altra):

1) da una parte, per Paolo è fondamentale che la comunità si “risvegli” in qualche modo “differenziata” e condivisa: non c’è solo il dono del prete, ma addirittura ogni, dico ogni credente ha un suo dono per l’edificazione della vita di tutti. “Ogni” vuol dire in teoria che in una comunità di 3000 battezzati ci sono 3000 doni che vanno esercitati, tanto che se non sono esercitati manca molto alla comunità.

Detta così capiamo bene quanto dopo 2000 anni di Cristianesimo siamo ancora indietro e come si stiano facendo timidi passi verso questa direzione. L’istituzione di servizi “ministeriali” nelle comunità cristiane, stabiliti da papa Francesco (presbiteri, diaconi, catechisti, accoliti e lettori) è un buon tentativo per raggiungere quel fine, anche se ci sono servizio “posti” dallo Spirito nella Chiesa, di cui non sappiamo praticamente niente, come profeti, maestri, miracoli, guarigioni, assistere, parlare lingue.. E’ ancora una Chiesa in gran parte da inventare!

2) D’altra parte c’è l’affermazione chiara che “non tutti devono fare tutto”: e quindi frasi come “questa parrocchia sono io” oppure “la parrocchia è mia e la gestisco io” sono assolutamente fuor di luogo. Riassumendo le varie domande in una sola potremmo dire “Ognuno, che ha potere, ha forse tutto?”. Ora una persona con un carisma deve sia riconoscere il suo dono, sia esercitarlo, ma anche rispettare il dono degli altri, e fare spazio perché la esercitino, in una comunione personale per cui i credenti “erano un cuore solo e un’anima sola” (At 4,32).

Quindi da una parte il principio di identificazione (tutti sono assegnatari di un dono dello Spirito da esercitare per il bene comune) e dall’altra il principio di non contraddizione (se ognuno è una cosa non può essere anche un’altra cosa, non si può essere insieme “a” e “b”): dunque siamo utili e necessari tutti, ognuno per la sua parte, membra gli uni degli altri, affezionati, disponibili, amanti del Signore di tutti nella potenza dello Spirito..