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30 Ottobre 2025
207 – 30 Ottobre 2025 –
Miele: 2Tm 4,1-5 – A tempo e fuori tempo
Giovedì, dando seguito alla Parola che abbiamo gustato e imparato la settimana scorsa, per il “Miele dalla roccia della Parola” ecco, abbiamo scelto i versetti che vengono dopo il brano di sette giorni fa, cioè l’inizio dell’ultimo capitolo della 2Tm, il 4, che è il “testamento spirituale”, indirizzato all’amato discepolo Timoteo e in lui a tutti i cristiani di ogni tempo e di ogni luogo. E’ in ballo infatti l’essere cristiano, in particolare l’essere discepolo del Signore e degli Apostoli e ministro della Parola, come dice Luca.
Ecco il testo nel quale desideriamo sottolineare in modo tutto particolare il versetto 2:
[1] Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno:
[2] annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento.
[3] Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci,
[4] rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole.
[5] Tu però vigila attentamente, sopporta le sofferenze, compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero.
Con la pericope (passo) precedente, Paolo pone la Parola al centro del cuore, della mente e della vita del discepolo, definito “uomo di Dio”. Abbiamo parlato dello Spirito che tramite la Parola da lui ispirata e che uomini discepoli del Signore hanno messo per iscritto per ogni credente, per ogni luogo e per ogni tempo. Ora invece ecco il definitivo “testamento” di Paolo a Timoteo. Non gli lascia niente di materiale, non case, campi, libri, denaro, no.. gli lascia il mondo da percorrere e da conquistare a Cristo.
Quella Parola di Dio, fatta di Spirito Santo e insieme di parole umane, che ormai Paolo ha chiesto che sia “conficcata” nel suo cuore, che sia il suo pane quotidiano, il suo banco di formazione e di prova, la sua consolazione e la sua correzione e insieme la sua speranza, ora quella Parola egli la deve gridare al mondo, che ormai va dietro soprattutto alle favole da lui stesso inventate..
In maniera molto banale mi viene in mente subito il calcio e lo sport, gli spettacoli, la moda, la politica, l’economia. Tutto fuorché la religione..
Non che non ci siano credenti e praticanti nel mondo di oggi. Ma la stragrande maggioranza degli esseri umani che sono in questo momento su questa terra o non sanno nulla di Cristo, della sua Parola, della sua Chiesa, del Padre suo o non se ne interessano..
Eppure lui ha detto “senza di me non potete far nulla”.. Dunque cosa sta facendo il mondo senza di lui? Certamente, anche se non lo sa, c’è sempre Gesù dietro ogni realizzazione bella e costruttiva che avviene nel mondo. Tanto anelito verso la pace, la comunione, la condivisione, presente in tantissime persone noi crediamo che viene e deriva da lui, ed è il suo Spirito che geme, soffre, agisce dentro le persone e le situazioni..
Ma qui Paolo chiede a Timoteo di più. Paradossalmente potremmo dire che non deve portare tutti a conoscere, amare e servire il Signore. Non importa se non ci riesce.
Ma quello che gli chiede è forte e irrinunciabile: esercitare la sua funzione di profeta del Cristo, di annunciatore, di trascinatore di più gente possibile..
E ho raccontato la parola di Agostino alla sua gente mentre spiegava la prima lettera di Giovanni: “Trascinate tutti all’amore di Cristo”, proponete a tutti di essere come voi.. Paradossalmente fate almeno come i tifosi di ogni genere di attività umana: quanto si danno da fare perché gli altri facciano tifo con loro.
Passando sotto un ponte al Porto di Fano, ho letto uno striscione che qualcuno aveva attaccato sopra di esso: “Domenica alle 15 vi vogliamo tutti al Campo Sportivo a fare tifo per la nostra squadra. Essa ha bisogno di tutti noi”. E perché non tutti alla Messa, alla preghiera, a trovare e servire i poveri, a creare e vivere con gioia momenti di comunità?
E quello che mi colpisce da sempre e che spesso cerco di mettere in pratica è quell’inciso “al momento opportuno e non opportuno”: sempre, a costo di essere tacciati da “rompiscatole”, ma certamente riconosciuti come innamorati del Signore Gesù, del Padre, dello Spirito e della Chiesa!
