182. Lunedì 9 Giugno 2025
Bibbia e storia (2) –
Regole (1): osservazione generale e particolare

 

 

La prima regola che ci diamo è quella della osservazione, del testo biblico e di ogni cosa di contorno che possa interessarlo. Osservare cosa? Quello che ci dicono gli specialisti, quello che rileviamo dai testi, quello che ci viene dalla Chiesa e dai suoi Padri, quello che ci viene da osservazioni linguistiche, storiche, culturali, socio-economiche, politiche, ecc..

Osservare “come dall’esterno” come sono fatti i libri, come sono strutturati, cosa notiamo sui personaggi e i particolari del racconto.

La prima serie di osservazioni indubbiamente riguarda il fatto che ogni libro:

– ha una storia di formazione

– ha uno o più autori

– ha avuto una elaborazione successiva e una accoglienza tra il popolo

Così non sempre quello che dice il testo, così “come suona”, non sempre è vero e basta. C’è una “verità”, una corrispondenza tra il testo e la storia, ma la comprensione di questa verità può passare attraverso di tanti fattori e situazioni che gettano la loro luce su questa verità. E la Chiesa da quando ha accolto questi testi è convinta che lo Spirito del suo Dio ha “ispirato”, fatto parlare, motivato gli autori di cui si è servito perché la parola umana fosse anche parola di Dio.

Facciamo un esempio semplicissimo. In Gn 12,6, quando Abramo scende in terra di Canaan, cioè in Palestina, si dice in maniera molto semplice “[6] e Abram la attraversò fino alla località di Sichem, presso la Quercia di More. Nella terra si trovavano allora i Cananei”. Se il libro della Genesi l’avesse scritto Mosè (i primi cinque libri della Bibbia, la Torah, sono da secoli chiamati “libri di Mosè” “la legge di Mosè”) e Mosè era sul Sinai (o nei dintorni) e i Cananei effettivamente abitavano la terra di Canaan, non si spiega quella osservazione. Perché “allora”? Questo termine lo capiamo molto meglio se invece accettiamo l’ipotesi che il libro della Genesi e gli altri, sulla base di tradizioni provenienti dal tempo di Mosè e anche prima, furono però redatti definitivamente dai sacerdoti del tempio di Gerusalemme intorno al 400 a.C:

Ora questo può essere il metodo: da questa piccola osservazione possiamo indagare sul testo biblico e trovare molte altre indicazioni per definire meglio, anche se sempre non con certezza assoluta, il cammino di formazione di quei libri..