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30 giugno 2025
184. Lunedì 30 Giugno 2025
Bibbia e storia (4) –
Regole (3): Tradizioni nel N.T. I Sinottici
Abbiamo iniziato a trattare la storia delle tradizioni nel Nuovo Testamento. Il primo testo che ci viene incontro in questo senso è certamente Lc 1,1-4, un classico che testimonia la tradizione e le tradizioni nella prima Chiesa:
[1] Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, [2] come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, [3] così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, [4] in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
Testo ricchissimo di indicazioni: ci sono tradizioni orali e scritte nella prima Chiesa. Esse fanno capo anzitutto al Signore e agli Apostoli, definiti “ministri della Parola”; poi Luca che fa ricerche e poi si impegna in un resoconto ordinato per l’amico Teofilo (persona vera o simbolica non sappiamo) perché il credente possa rendersi conto “della solidità degli insegnamenti che ha ricevuto”. La Chiesa dunque ha una tradizione vivente del Vangelo e della verità a lei affidata e che attraverserà tutti i secoli, diventando pietra angolare e fondante della sua fede.
Dopo questo testo, abbiamo proposto un volto particolare della tradizioni nel N.T. che è la questione dei Vangeli “Sinottici”. Matteo, Marco e Luca sono detti tali perché fin dall’antichità si soleva scriverli affiancati, tanto la loro testimonianza segue un percorso del tutto comune, pur nelle diversità di ognuno (“Sinottici” sy(con)opsis(vista) che si possono guardare con uno sguardo solo). Per fare un esempio abbiamo letto il racconto della Trasfigurazione (Mc 9, Lc 10, Mt 17) dove è facile individuare gli elementi comuni delle comunità credenti.
Normalmente i tre Sinottici si fanno interagire in questo modo: Marco è il primo e più antico (forse 45-50 d.C.) poi Matteo (intorno o subito dopo il 70, anno della distruzione di Gerusalemme, Luca tra 80 e 85, Giovanni intorno al 100). Matteo e Luca hanno preso da Marco e insieme hanno delle tradizioni comuni che non sono in Marco. Queste tradizioni sono state chiamate “Fonte Q” (dal tedesco Q=Quelle, fonte). Le tracce e i collegamenti ci sono, ma mai nessuno è riuscito seppure il più piccolo frammento di testo della fonte Q.
Quello che per noi è importante notare e sapere che il primo secolo dopo Cristo è stato tutto un rimescolamento di riflessioni, incontri, racconti, interpretazioni, un laboratorio sulle strade e nelle città della Palestina ma anche ad Antiochia e in Siria, per non parlare di Asia (Turchia), Grecia e finalmente Roma dove sono finiti Pietro e Paolo.
Tutto è racconto vivente, tutto è già tentativo di interpretazione e anche di collegamento con la cultura di ogni luogo e di ogni tempo.
E tale deve essere anche la nostra vita, come lo è stata quella di coloro che nei 2000 anni ci hanno preceduto: santi, teologi, profeti, consacrati e anche eretici e pensatori liberi.
E da tutta questa tradizione, da questa “consegna delle certezze” di mano in mano è e deve essere alimentata anche la nostra vita di fede e di comportamenti, perché da essa risplende il volto del Pantokrator, del Risorto, del Kyrios, che è per noi all’origine, dentro e sarà alla fine della nostra esistenza e dell’esistenza del mondo..
Per noi credenti non si tratta di “consegne” culturali (del tipo “ah.. bello.. interessante”) ma di accogliere e interpretare l’azione dello Spirito del Padre e del Figlio che ci sta facendo entrare in “tutta la verità” (Gv 16,12-15).
Dunque la comunità credente ha stabilito un termine entro cui accogliere scritti come “ispirati” e annunciatori e testimoni credibili e autorevoli del Cristo (la sua chiusura l’anno 100 d.C. intorno alla morte dell’ultimo Apostolo, convenzionalmente Giovanni ad Efeso). Ma rimanendo fedeli al “deposito” della fede, l’interpretazione, la messa in pratica, la crescita personale e comunitaria deve continuare da allora e per sempre..