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1 Settembre 2025
191.Lunedì 1 Settembre 2025
Bibbia e storia (11) –
Regole (10): Giuditta [midrash]
Lunedì, appuntamento della Scuola della Parola, incontro con il libro di Giuditta, l’ultimo “midrash” della serie di questo tipo di scritti che sono accolti nella nostra Bibbia e fanno parte del canone (elenco ufficiale) dei libri considerati “ispirati”.
Come abbiamo già detto e scritto questo genere di libri, questo tipo di “tradizione popolare” che fiorisce nella Bibbia ma anche nella cultura e nella religione di ogni luogo e tempo, ha dato vita a racconti frutto della fantasia e invenzione dei loro autori per educare soprattutto i giovani, e non solo, alla fede in Jahvè, alla centralità della religione con tutto quello che essa comporta, soprattutto sotto l’aspetto dei precetti di comportamento secondo la Legge di Mosè.
Fondamentalmente i valori annunciati da questi libri sono la centralità e l’unicità del Dio d’Israele, la consapevolezza di essere popolo di Dio, la vita gestita secondo i principi della Legge.
Questo libro, scritto durante il periodo del “risorgimento maccabaico” (metà del secondo secolo a.C.) ha per protagonista una eroina, una donna di cui peraltro non si sa niente, come pure della sua città, Betulia, e di Oloferne presentato come generale del re babilonese Nabuodonosor, incarico di conquistare la Palestina partendo appunto da Betulia, localizzata a Nord, nella tribù di Simeone, nella pianura di Esdrelon.
La storia raccontata nel libretto è piuttosto lineare e semplice, ma nello stesso tempo decisa nel suo intento di non ammettere altro dio che il Dio d’Israele.
La prima metà del libro (Gt 1-7) parla degli eventi che portano all’assedio di Betulia da parte dell’enorme esercito di Oloferne (oltre 200.000 tra soldati e servitori). Il capo degli Ammoniti, Achior, cerca di dissuadere Oloferne ad attaccare i Giudei, difesi da un così grande Dio, ma viene deriso e consegnato alla gente di Betulia (alla fine di convertirà alla fede d’Israele!).
Dal capitolo 8 entra in scena Giuditta, giovane donna bellissima, vedova molto presto, che esce dalla sua vita ritirata per aiutare il suo popolo. Molto importanti e significative per noi sono le due preghiere di Giuditta che, come nel caso di Tobia, mettono parole di fede e di certezza nella bocca dei credenti di ogni tempo (i capitolo 9 e 16).
Giuditta ha un piano che poi mette in atto con coraggio: esce da Betulia con una serva, si fa accogliere da Oloferne, promettendo la rivelazione di un passaggio segreto per entrare in città. Dopo tre giorni Oloferne dà un grande banchetto e invita Giuditta, che si era fatta ancor più bella.
Oloferne beve a più non posso e invita Giuditta nella sua tenda dove arriva totalmente ubriaco. Giuditta prega Dio e poi con la sua stessa scimitarra taglia la testa a Oloferne. Poi esce con la serva, ufficialmente per andare a pregare e a fare abluzioni fuori dell’accampamento, mentre in realtà torna a Betulia con l’annuncio e la prova della sua vittoria.
L’esercito di Oloferne, perduto il suo capo, abbandona l’assedio e gli abitanti di Betulia fanno festa, e Giuditta innalza il grande inno di ringraziamento al Dio di Israele. Dopodiché, nonostante le offerte di molti, torna alla sua solitudine di vedova e alla sua vita
Diciamo da secoli che per gli antichi le donne non contano, ma certamente la Parola di Dio ci presenta tante figure di donna veramente credenti, forti e ammirabili, perché è Dio che rende forti, indipendentemente dal sesso, dalla cultura e da ogni determinazione umana.
Pur raccontato con contorni foschi, questo midrash ci insegna ad amare Dio e a confidare in lui. Con lui ogni cosa è possibile..
