VAI AL VIDEO RIASSUNTIVO SU YOU TUBE
8 maggio 2025
188 – 8 Maggio 2025 –
Miele: Gv 21,15-19: Mi ami?.. Seguimi
Giovedì scorso, giorno dell’elezione di Papa Leone XIV, abbiamo accolto come Miele dalla Roccia della parola la Parola che ci viene dalla liturgia di domenica scorsa, dall’ultimo capitolo del Vangelo secondo Giovanni, il capitolo 21, una parola che ci viene incontro in modo così “opportuno” per quanto stiamo tutti vivendo in questo periodo.
Gesù si rivolge a Pietro, il suo amato “Simone, figlio di Giovanni” (Shimòn bar Jona):
[15] Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
[19] .. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
Per l’occasione ho raccontato ai presenti, e racconto a tutti voi che leggete queste mie parole, il famosissimo commento di sant’Agostino, che in 124 omelie trattò per la sua gente di Ippona tutto il Vangelo secondo Giovanni. Nella omelia 123,5 dice:
Redditur negationi trinae trina confessio.. Sit amoris officium, pascere dominicum gregem..
Una confessione per tre volte si contrappone alla negazione per tre volte: Sia dunque compito di amore pascere il gregge del Signore.
L’affermazione d’amore spazza via il rinnegamento di tre volte la sera della passione del Signore. Pietro è pronto per amare il Risorto, la sua Chiesa e dare la sua vita per loro. Dunque servire Gesù nella sua comunità è un compito, un impegno, una via d’amore.. Non interesse, non mettersi in mostra, non sfruttamento e tante altre cose del genere, ma amore, amore vero e genuino come quello del Signore Gesù che disse di sé “Il Figlio dell’uomo è venuto per servire e non per essere servito e per dare la sua vita in riscatto per molti” (Mc 10,45).
E questa domanda e insieme questo mandato del Signore Gesù a Pietro vale anche per tutti noi, per ognuno di noi. Vivere la fede oggi, qui, è una strada, un impegno di amore verso il Signore Gesù. Vedere sempre negli altri, soprattutto in coloro che ci sono affidati, la persona vivente del Signore e servirlo con tutto il cuore, amandolo disinteressatamente, senza limiti..
Per questo poi alla fine il Signore può dire a Pietro: “Seguimi!”. Il posto di Pietro, come di ogni discepolo, è dietro al Cristo, non davanti. Perché se gli vuole passare avanti come ha tentato di fare in Marco 8, 32-33 e si è “beccato” un terribile monito: “Vai dietro di me, Satana, perché non pensi secondo Dio ma secondo gli uomini”.
Ora invece Pietro ha imparato dov’è il suo posto, dietro al suo Signore, con un legame di amore totale e gratuito. E da allora Pietro seguirà il suo Signore, e insegnerà a noi a fare altrettanto, e lo seguirà fino alla sua croce. Veramente Pietro ha tentato di amare il suo Signore “più di tutti questi”!