VAI AL VIDEO RIASSUNTIVO SU YOU TUBE
29 maggio 2025
190 – 29 Maggio 2025 –
Miele: Sr 7,32-36 – Attenzione e condivisione
Giovedì scorso, una bella frase (un bel brano di più versetti) cui la Bibbia di Gerusalemme mette come titolo “I poveri e gli afflitti”. Bello perché è la bellezza della carità e dell’attenzione, è quel qualcosa che rende la vita degna di essere vissuta. Così ci esorta il sapiente:
[32] Anche al povero tendi la tua mano, perché sia perfetta la tua benedizione.
[33] La tua generosità si estenda a ogni vivente, ma anche al morto non negare la tua pietà.
[34] Non evitare coloro che piangono e con gli afflitti móstrati afflitto.
[35] Non esitare a visitare un malato, perché per questo sarai amato.
[36] In tutte le tue opere ricòrdati della tua fine e non cadrai mai nel peccato.
Commentiamo questo testo brevemente, impariamolo a memoria:
- 32: Tendere la mano al povero fa bene a te più che al povero: su di te sarà la benedizione di Dio, la benedizione dell’alleanza. Benedizione, cioè Dio “dirà bene” di te e tu apparterrai a quelle realtà che egli nella creazione, secondo il racconto della Gesù, definì “ed ecco erano molto buone”!
- 33: Già qui viene oltrepassato il confine di Israele (cioè il comando di amare i vicini e odiare i lontani): qui si parla di una enerosità senza fine, non ostacolata nemmeno dalla morte!
v: 34: Tutte espressioni che Gesù riprende e fa sue (da par suo): la condivisione e la vicinanza con chi soffre è uno dei capisaldi dell’insegnamento di Gesù. “Non evitare” fa risuonare forte il comprtamento del sacerdote e del levita nella parabola del Samaritano (“andarono oltre passando dall’altra parte”). Il comando è “non evitare”, sii disponibile a metterti in discussione e in ballo. L’altro sofferente ha bisogno di te. Se poi tieni presente che egli è una incarnazione privilegiata del tuo Signore Gesù..
- 35: Non esitare, non tirarti indietro, la tua vita sia segnata dall’accorrere presso chi ha bisogno, presso chi è malato. Dice il saggio: sarai amato per questo, Dio ti amerà per questo. E’ la beatitudine di Matteo 25: alla fine dei tempi, tra le altre cose, saranno valutate le tue visite agli ammalati.. Forse in tanti, in troppi, sotto questo aspetto siamo messi molto bene! Anche se tra noi ci sono persone meravigliose che portano conforto e sostegno dove c’è malattia e sofferenza!
- 36: “ricordati della tua fine”: una espressione stupenda che ci rimanda alla brevità della nostra vita, talmente breve che ci insegna quanto è importante non peccare, ma fare opere di condivisione, amore, misericordia, opere “vere” della verità di Dio e di Cristo. Quanto rassomiglia al versetto del salmo! “[12] Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio”. (Sl 89(90),12)
Nella nostra tradizione spirituale (ma anche semplicemente culturale) la testa è raccomandabile che cammini insieme al cuore: ‘essere intelligenti, intuitivi e profondi, può aiutare in maniera determinante a fare scelte di vita, di relazione, di servizio belle e degne di essere vissute!