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3 luglio 2025
193 – 3 Luglio 2025 –
Miele: Ef 4,1-6. Pace e Unità
Giovedì, un testo straordinario sulla pace e l’unità: Ef 4,1-6. Dopo l’invito pressante e ripetuto del nostro Papa Leone XIV fin dal giorno della sua apparizione sulla loggia di San Pietro, e dopo le tante guerre e i tanti conflitti scoppiati da tempo, e altri proprio adesso, bisogna che noi ci rafforziamo a vivere e operare la pace e l’unità prima di tutto fra noi e poi fare qualcosa, qualcosa di pubblico nel mondo intero e anche nella nostra società.
Siamo chiamati ad essere interpreti in prima persona e come comunità e poi annunciatori e operatori di pace e unità da quanto scaturisce dalla Parola di Dio, di cui questo è un testo formidabile:
[1] Io dunque, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto,
[2] con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore,
[3] avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
[4] Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione;
[5] un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo.
[6] Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
L’invito è come sempre, di imparare questo testo a memoria e recitarlo, e farlo conoscere e recitare.
E’ ora, e anche passata, dice Paolo, che teniamo presente ogni giorno la chiamata al Cristo che abbimo ricevuto dallo Spirito. Ogni conflitto, ogni divisione Gesù le ha bandite.
E c’è un motivo fondamentale, sublime ed eterno, ed è che in alto, in basso, al centro, al fondo di tutto c’è un solo Dio, un solo Principio, l’Uno (come diceva Plotino) che è all’origine, al fondamento e alla fine della nostra esistenza. egli con il suo Figlio, da lui generato dall’eternità e per mezzo del quale ha creato e fa vivere tutti noi e con il suo Spirito Santo, Spirito del Padre e del Figlio.
La forza sta nel ftto che il Padre è uno solo, che il Figlio è uno solo e che lo Spirito è uno solo. Dunque per natura e per vocazione il “Corpo” di Cristo, la sua Chiesa, la sua Casa, la sua famiglia (e tutte le altre immagini) è una sola e non può che essere legata dalla pace nell’amore come le tre persone che sono il nostro Dio sono legate nell’amore e in ogni altro aspetto della loro esistenza e azione.
Purtroppo noi, lo sappiamo, più siamo chiamati all’unità e più da secoli cerchiamo di dividerci, di contrapporci, di fare tante “chiesette”.
E allora ecco la meditazione l’annuncio di ciò che ci fa vivere: unità e pace da perseguire con umiltà, dolcezza e magnanimità (da magnus animus – il nostro cuore e la nostra mente “grande” capace di accogliere, perdonale, aiutare tutti); e poi questa sopportazione nell’amore, non per forza, non per dovere, ma “attratti” tra noi, gli uni, gli altri, riconoscendoci fratelli, figli del Padre, animati dallo stesso Spirito.
Ed ecco dunque un Solo Spirito, tra noi una sola pace. Solo nell’unità di un Corpo in pace – diceva Agostino – può vivere lo Spirito di quel Corpo. Altrimenti lo Spirito non può fare altro che fuggire e abbandonarci.
E poi ecco l’inno al Padre, Dio e Padre, di cui non si parla tantissimo nella Parola. Qui invece tre affermazioni piene e decisive: l'”Abbà”, il nostro Padre, è padre di tutti (dunque tutti sono fratelli, tutti, qualsiasi origine, colore, religione, popolo cultura..). L’unico Dio è fondamento della nostra unità. E come Dio, il Padre è più grande, più forte, più potente di tutti, quindi al di sopra di tutti.Credere in lui è proclamare ogni giorno la sua grandezza.
Di questo Padre è detto che opera in tutti. E qui ci siamo fermati, perché altro si dice (in Gv) che non tutti sono attirati dal Padre. Mistero della sua azione, misero della nostra libertà! Eppure qui viene detto che ogni cosa buona che viene operata da chiunque noi per fede la dobbiamo riconoscere come proveniente dal Padre.
E finalmente (riecheggiando Gv 14,9) il Padre c’è. Non lo vediamo, non lo tocchiamo, ma lui c’è. E’ presente in tutti. Se serviamo una persona, qualsiasi, serviamo lui. E’ lui al quale pensare per conoscere in qualche modo l’origine, il percorso e la destinazione della persona che abbiamo davanti. E dunque anche della persona che noi siamo!