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14 aprile 2025

176. Lunedì 14 Aprile 2025
73 – Ap – Apocalisse (20) –
Cap. 19 – Il trionfo di Cristo

 

Ci avviene, per una segreta modalità dello Spirito, di parlare del capitolo 19 dell’Apocalisse proprio il giorno della Pasqua del Signore 2025: una forte coincidenza tra il “ribaltamento” della morte nella vita, per la festa del “Passaggio” (la Pessah, Pasqua) e insieme l’annuncio del definitivo affermarsi di Gesù Cristo e del suo Regno contro ogni potenza che nella storia ha cercato continuamente di essere il dio di se stessa e del mondo. E noi ci immergiamo in questo annuncio e accogliamo la proposta di Giovanni il Presbitero che coinvolge cielo e terra nella lode del Messia redentore.

Sì perché l’evento finale della storia del mondo e dell’universo avviene in una atmosfera di canto, di grazie, di lode, che grida ormai con forza e apertamente che solo Dio in Cristo è colui che dà senso alla nostra vita e alla nostra storia.

In realtà, abbiamo detto nella meditazione della Scuola della Parola lunedì scorso, come sempre è accaduto quando Dio o il suo Cristo sono intervenuti contro volontà di male e di perversione, contro re e regni umani che imitano la presunzione satanica, non c’è alcun conflitto, alcuna guerra da raccontare, perché Dio in Cristo vince e basta, impone la sua volontà e tutto avviene come da lui disposto.

Noi sappiamo infatti che questo è l’evento finale della storia, secondo la visione e l’interpretazione apocalittica delle vicende umane. Da sempre infatti questo genere letterario, profetico e poetico, ha sempre seguito uno schema ben preciso e sempre lo stesso: l’apocalittica nasce come strumento di consolazione dei giusti perseguitati, degli eletti di Dio che sembrano “perdere” dinanzi ai poteri (e stra-poteri) degli uomini che dominano (o sembrano dominare!) la storia.

E nella sua meditazione lo scrittore apocalittico, servendosi in maniera ricca (e anche complicata!) dei simboli dell’Antico Testamento e dell’ambiente culturale medio-orientale, non si stanca di gridare al popolo di Dio, ai “poveri di Jahvè” così perseguitati e apparentemente derelitti: “Coraggio, non temete! La storia, contrariamente ad ogni apparenza, è nella mani di Dio, che per un suo disegno, spesso misterioso, permette agli uomini, e anche agli uomini decisi a contrapporsi a Lui, un tempo, sempre limitato!, in cui mettere alla prova i giusti e in cui tentare di instaurare il loro regno, pieno di violenza, di cattiveria, di ingiustizia e di morte..

Ma tutto questo dura sempre un tempo limitato (ricordiamo i valori simbolici che abbiamo visto nell’ascolto dell’Apocalisse: mezz’ora, tre anni e sei mesi, un’ora, una settimana, 1260 giorni, ecc..). Tutto questo per dire che il regno e il dominio vero non appartiene all’uomo, ma a Dio che compiuto il suo disegno di tolleranza e pazienza manifesterà e realizzerà il suo disegno definitivo di salvezza.

E tutto questo nella Pasqua del Signore Gesù, morto per amore, salvatore potente, e risorto nella vita e nella eternità del Padre, divenuto, come dice la lettera agli Ebrei, “causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono” (Eb 5,9).

E allora ecco l’evento annunciato e celebrato nel capitolo 19 dell’Apocalisse: “Salvezza, gioia e potenza sono del nostro Dio, perché veri e giusti sono i sui giudizi” (Ap 19,1).

ed ecco il cielo, finalmente tutto aperto (non c’è più separazione tra cielo e terra, tra storia divina e storia umana nel Cristo incarnato e sempre Figlio di Dio). Ecco il cavallo bianco ritornato agli inizi della storia (Ap 6,2) e colui che lo cavalca, il Verbo di Dio, Re dei re e signore dei signori (Ap 19,16).

Tutto è svelato e tutto insieme rimane nel segreto infinito di Dio: ecco perché i “nomi” del Salvatore sono svelati, ma rimangono anche segreti (l’intima natura della sua realtà, il suo “Nome profondo” è conosciuto solo da lui (Ap 19,12).

Dunque, mentre ancora in questo tempo la pazienza di Dio in Cristo continua a offrire al mondo e a tutti gli uomini la possibilità di tornare a lui, mentre ancora la giustizia e la pace sono annunciate come l’unica via possibile per l’umanità, si levi il nostro grazie a Dio in Cristo e dopo aver accolto la lettura e l’interpretazione di tutta la storia passata (e di tutti gli interventi progressivi di Dio in essa) prepariamo sempre di più il cuore alla salvezza definitiva che sarà superamento di ogni male e consolidamento e “invasione totale” di ogni bene!