VAI AL VIDEO RIASSUNTIVO SU YOU TUBE
26 maggio 2025
180. Lunedì 26 Maggio 2025
73 – Ap – Apocalisse (24) –
Cap. 22 – Finale
Lunedì abbiamo vissuto insieme il “gran finale” dell’Apocalisse e della Bibbia intera, on l’ultimo capitolo della visione di Giovanni, il capitolo 22. In esso ci sono tre parti: 1) la prima, fino al versetto 5, c’è la prosecuzione e conclusione di quanto detto nel capitolo precedente, il 21; la seconda (versetti 6-10) la preoccupazione di sigillare o meno le parole del libro (spesso i libri apocalittici erano detti “sigillati” per essere poi aperti e svelati al momento del compimento. Così è successo anche per l’Apocalisse stessa che ormai è aperta e chiara per tutti e per sempre; 3) vv.11ss, una invocazione sempre più pressante e struggente al Signore perché venga definitivamente in mezzo al suo popolo e lo conduca alla vita eterna (maranathà).
Quanto alla prima parte, che riecheggia il capitolo 48 di Ezechiele e dell’acqua nuova che sgorga dal tempio e invade tutte le nazioni, c’è un richiamo – in poesia- di elementi centrali dell’annuncio di ciò che sarà la vita eterna. I simboli sono naturalmente quelli conosciuti e presi dall’Antico Testamento, ma la realtà supererà ogni desiderio e fantasia. sottolineando rammenti: acqua viva – albero della vita – trono di Dio e dell’Agnello al centro della nuova umanità – adorazione, visione del volto, nome sulla fronte – luce perenne (Dio Luce).
E alla fine l’annuncio del regno eterno (non più soltanto di 1000 anni):”E regneranno nei secoli dei secoli” (v. 5)
Nella seconda parte, la sorte del libro: diversamente da tanti altri libri profetici apocalittici, questo, dice Giovanni, non deve essere sigillato, perché la sua piena realizzazione è assolutamente vicina. E finché la piena realizzazione della Parola non sarà compiuta, Dio nella sua misericordia continuerà a permettere ad ognuno di fare le sue scelte libere, fossero anche contro di lui, come nel caso dei peccatori (v. 11), oppure scelte di giustizia e di fede. Veramente, fino al compimento vale la parola di Agostino: “Tra le persecuzioni degli uomini e le consolazioni di Dio la santa Chiesa continua il suo cammino nel tempo verso l’eternità”.
A questa parte appartiene anche i versetti 18-19: come negli altri libri profetici apocalittici si vieta di toccare e/o manipolare in qualsiasi modo il testo del libro, sotto pena di dannazione eterna. La posta in gioco è troppo importante!
Infine, nella terza parte, dal versetto 12 fino alla fine, è tutto un anelito, un desiderio, un protendersi in avanti a invocare la venuta definitiva del Signore Gesù nella potenza del suo Spirito: Lo Spirito e la Sposa dicono “Vieni!” (v. 17). La vita, il mondo, l’universo hanno senso solo se avranno senso in colui che li ha creati, amati, redenti, salvati e che li glorificherà presto. E nel dono gratuito della sua vita, nella sua grazia, il Testimone Fedele, Colui che per mezzo dei suoi angeli ha rivelato tutta la profezia del libro, dice “Ecco, il vengo presto”.
Qui si chiude il libro, qui si chiude la Bibbia, qui questa immensa parola, parola di Dio scritta tramite autori umani, è il grande e insostituibile “vademecum” del credenti nei frammenti del tempo che ancora restano da vivere: Ci accompagni ogni giorno questa Parola e ci sostenga nel cammino, crescendo ogni giorno nell’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.