VAI AL VIDEO RIASSUNTIVO SU YOU TUBE

6 Ottobre 2025

196.Lunedì 6 Ottobre 2025
Preistoria biblica – Genesi 1,1-2,4a -Creazione

 

Lunedì scorso abbiamo accolto nella nostra meditazione il primo capitolo della Genesi, espressione della tradizione sacerdotale (sigla “P”, Priestercodex).

Si tratta di un vero e proprio “monumento”, meravigliosa introduzione al mondo biblico e non solo, i cosiddetti “propilei” di ingresso nel mondo e nella vita.

Questo capitolo ha una struttura molto ben studiata e rigorosa, con espressioni ripetute ad arte per imprimere nella mente degli ascoltatori un concetto fondamentale che abbiamo collegato a Sp 11,20: “Tutto hai disposto in misura, calcolo e peso”. E questa è l’impressione che hanno voluto dare i sacerdoti al loro testo, alle loro convinzioni e al loro ruolo centrale nel Tempio di Gerusalemme, intorno al 400 a.C.

Di questo stupendo e ancora significativo passo abbiamo messo in luce in maniera schematica alcuni punti fondamentali:

  1. La novità del verbo “barà”, unico nella Bibbia, tradotto con “creare”, ma di cui in realtà non sappiamo niente se non che Dio ad un certo punto ha dato vita all’universo. Non è come gli dèi delle mitologie che hanno manipolato materiale preesistente (tipo il caos). Anche dire “dal nulla” è riduttivo perché a molto poi in effetti è sembrato che il “nulla” fosse qualcosa!

2.Dio ha fatto essere tutto semplicemente con la sua Parola: fin dall’inizio di sempre sulla scena della storia e preistoria c’è la Parola di Dio, comunicazione di vita

  1. Dio ha fatto tutto “in Principio”, che piano piano è stato poi interpretato come la sua Sapienza e da ultimo come Gesù Figlio, Logos e Sapienza: così Giovanni all’inizio del suo Vangelo “Nel Principio (senza principio) era il Logos.. presso Dio. tutto fatto per mezzo di lui” (Gv 1,1-3)
  2. Al principio insieme al Principio c’è anche lo Spirito, la ruàh, lo Pneuma: tutto vive perché Dio fa vivere con la sua eterna Energia che entra nel tempo, “soffia” sulla faccia dell’abisso primordiale (il “tehòm”) e tutto ordinatamente è procreato, cresce, opera, vive, e poi muore secondo la sequenza di Sl 103(104),29-30: dono dello Spirito, vita, sottrazione dello Spirito, ritorno alla polvere..
  3. Il racconto riprende e consacra per sempre il ritmo settimanale proprio del tempo nel mondo: settimana di giorni, settimane di anni, settimane di secoli..
  4. Tutto è creato da Dio “secondo la loro specie”, attualissima espressione che oggi si coniuga perfettamente con la realtà del “DNA” di ogni cosa. L'”ingegneria di Dio” arriva strutturare tutto dalle stelle ai micro-esseri. Dappertutto possiamo seguire le “tracce” del Dio Creatore e ordinatore
  5. Al vertice della creazione del mondo ecco la creazione della prima coppia umana, posta al vertice, al comando, al servizio di tutto l’universo. Il grande annuncio: “a sua immagine”: comunione in Dio, comunione tra gli uomini

Tante altre cose potremmo aggiungere e aggiungeremo in seguito. Ma adesso chiudiamo questa lista con

  1. la parola ebraica “tòb” (bene). Il racconto dice che ad ogni cosa si dice che Dio “vide ed era cosa buona”. Tutto è bene ciò che è scaturito da Dio, perché tutto è esistenza e vita, tutto parla del suo Creatore e lo loda e lo fa conoscere come dice Paolo in Rm 1 e Cl 1.

E, stupendo coronamento, nel momento finale del racconto, Dio “vede” tutta la sua creazione e il commento è “ed ecco, tutto era molto buono”. L’universo è buono, è bene, è vita, è vitalità. E il cosiddetto male sarà solo diminuzione di bene, per i limiti e i peccati degli uomini..