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27 Ottobre 2025
199.Lunedì 27 Ottobre 2025
Preistoria biblica – Genesi 4 – Caino e Set
Lunedì scorso quarto capitolo della Genesi, luci ed ombre all’inizio degli uomini. Anche qui possiamo notare sia il dono di Dio che comunque continua e insieme la cattiveria e la violenza degli uomini che dilaga, anzi si costituisce sistema, città. Quella che Agostino chiamerà “la città degli uomini” contrapposta alla “città di Dio” che in Set continua la discendenza della vita di Adamo ed Eva.
In pratica questo capitolo è dominato dalla presenza e dall’azione di Caino. Caino era agricoltore mentre suo fratello Abele era pastore. Dicono gli esperti che risuonano qui le tracce di antichissimi racconti dell’età del bronzo (10000 a.C.).
Caino è contrariato dal fatto che Dio gradisce i sacrifici di Abele e non i suoi. Il testo non dice perché, anche se il racconto tende a portare la questione dentro Caino, nel suo cuore, nei sentimenti che si generano in lui e sono probabilmente di volontà di potenza da una parte e di invidia e violenza verso chi ha miglior sorte di lui. Il leone, rappresentato in tante porte dell’Oriente antico, è il ruggito e la forza che aggredisce e uccide.
Dio comunque ancora una volta cerca di incontrare Caino e di parlargli: nonostante il suo sentire, cerchi di costruirsi una vita migliore.
Caino uccide il fratello. Ed ecco Dio, di nuovo gli si fa vicino e detta un principio che gli uomini di questa terra, ancora oggi, fanno fatica a rispettare: nessuno deve mai uccidere un suo simile, nemmeno Caino. Quanto sangue innocente ancora oggi da tutto il mondo grida a Dio dalla terra!!
Ed ecco che la vita fiorisce anche da Caino che genera Enoc e costruisce una città con il suo nome. Non deve farci meraviglia che l’unico sopravvissuto abbia una moglie, figli e una città. Il racconto è, come sappiamo, tra il simbolico e il mitologico, “sognato” dagli scrittori del quinto secolo per dire cose importanti per il nostro oggi, rivelandoci dinamismi che, presenti allora, lo sono tra noi anche oggi. E’ lo sfondo raccontato per far conoscere noi a noi stessi!
E così la “città degli uomini”, a Oriente di Eden, dunque lontano dalla “famiglia” si espande e si organizza come società e come lavoro. Sorgono i primi “capostipiti” delle arti umane: secondo il principio della “personalità corporativa” (ogni cosa viene riprodotta dopo che un iniziatore le ha dato il via nella storia) ecco Jubal che comincia a cantare e suonare, e Tubal-Kain il primo grande fabbro..
Ma ecco anche, alla fine del capitolo, due personaggi e due sorti contrapposte: da una parte Lamec e dall’altra Set. Lamec incarna la violenza e la prepotenza assoluta, che fa dilagare il male nel mondo: egli uccide ben più di Caino!
Ed ecco però che il capitolo si chiude con una nota positiva di vita: la discendenza che porterà al futuro secondo Dio, che porterà ad Abramo e Israele, che porterà a Gesù e a noi ha un nome, un nuovo figlio di Adamo ed Eva: Set (“Dio mi ha concesso un’altra discendenza”) che ha un figlio Enos. E l’ultimo versetto veramente dice che sullo sfondo Dio c’è sempre e si farà certamente fatica ma il rapporto tra l’uomo e il suo Dio si recupererà: versetto 26: “A quel tempo si cominciò a invocare il nome del Signore”.. Il filo rosso sembra essersi spezzato subito, all’uscita del giardino, e invece non è così..
