NewsLetter n. 35 – del 25 marzo 2020 – Ripartiamo… Oggi: a proposito di coronavirus e dintorni..

Nel nome e nel sangue di Gesù, Signore Vivente, per l’amore del Padre, che è Abbà e nella vitalità dello Spirito Santo

NewsLetter di Primo Ciarlantini
N.
35 di mercoledì 25 marzo 2020

Carissimi tutti,

L’avevo deciso almeno da Natale, ma il carico immenso di lavoro che mi son portato dietro da ottobre ad oggi mi ha trascinato con sé fino a questo momento, come spesso vediamo nei films quando un genitore si accorge che i figli sono cresciuti e non li ha mai potuti badare.. Ma ora spero che a 70 anni, e se il Signore ha deciso di non chiamarmi proprio adesso per il “ministero” del coronavirus, spero di potermi dedicare molto di più a chi conosco e a chi non conosco e soprattutto a esprimere quella chiamata che come fuoco sento sempre, e sempre più, dentro di me ad essere uno degli annunciatori della Parola, nel servizio “profetico” della Chiesa..

E’ ora di parlare, con attenzione, con amore, con verità..

E oggi è anche il giorno della gioia della “carnificazione” del Figlio di Dio in Maria, l’Annunciazione..

Per cominciare cosa voglio dirvi? Voglio dirvi la mia su questa emergenza coronavirus. E se siete d’accordo o non lo siete, parliamone!

Io sono e resto un credente, non per mio merito ma per il dono gratuito della grazia di Dio con me (1Co 15,10) e non posso, e non voglio leggere anche questo cataclisma se non alla luce della Parola di Dio e del suo amore, ed anche della sua verità e del suo giudizio: “Amore e giustizia voglio cantare” (Sl 100(101),1).

Ora non capisco perché molti, specialmente credenti, sembrano non capire. Secondo la Parola di Dio tutti gli eventi dell’universo hanno Dio come principio, come legge, come fine. Non può essere altrimenti, a meno che non siamo di quelli che ipotizzano due divinità, quella del bene e quella del male.

Noi credenti, discepoli di Gesù, accogliamo in noi la Parola (e quindi la facciamo nostra, la ipotizziamo come vera, come corrispondente alla realtà) che “tutto coopera al bene per coloro che Dio ama” e Dio ci ama, tanto da dare il suo Figlio per noi. Non rileggeremo mai abbastanza le parole di Paolo apostolo in Rm 8,28-39. Tutto, ma anche e specialmente gli eventi problematici e dolorosi, è nelle mani di Dio. Il “se Dio vole” di mia madre e mio padre è da sempre e per sempre scolpito nella mia mente e nel mio cuore. Del resto come posso io vaso di argilla dire al vasaio “cosa fai?” (Is 29,16; 45,9). Lui mi risponde “popolo mio non sono rette le mie vie o piuttosto non sono rette le vostre?” (Ez 18,29).

Dalla Parola di Dio noi sappiamo delle cose fondamentali: 1) che Dio si serve del dolore e della prova per cercare di scalfire il nostro cuore indurito, egli è un padre che bastona il figlio per farlo cambiare e maturare, al punto da dire che se non lo bastona non lo ama! (Pv 3,12; Eb 12,7).

Addirittura nella storia del popolo di Dio, è proprio nelle grandi calamità del popolo che i profeti cercano di far capire al popolo che proprio allora il loro Dio li cerca e li ama, e se li castiga per un certo tempo è perché li vuole di nuovo portare alla sua guancia!! Ci sono centinaia di citazioni che parlano di questo! Divertitevi a trovarle nella Bibbia.

2) La vita non è solo qui su questa terra, anzi… E il coronavirus è uno dei tanti talenti da utilizzare..

3) Possiamo chiedere di essere liberati dalla peste, ma prima di tutto dobbiamo chiedere di convertire il nostro cuore a Lui e agli altri.

4) E soprattutto rileggiamo ogni giorno il profeta Abacuc, parola che è divenuta cardine della esperienza di fede in tutti i secoli: “Il giusto vivrà per la sua fede” (Ab 2,4).

Dunque, a proposito di coronavirus, come di ogni altro evento (come le cavallette del corno d’Africa, ecc.. ecc..) almeno noi credenti dobbiamo riconoscere che Dio, tramite le vie e i mezzi che lui vuole e sa, ci ha mandato questo flagello perché ci vuol dire qualcosa, perché ci vuole vicini, perché la vita senza di lui non ha senso..

Ve lo voglio confessare. Visto che ormai da tempo diocesi, parrocchie e istituzioni culturali della mia città mi trattano come un “indesiderato” e nessuno permette che io parli più, specialmente ai giovani, allora insieme a mia moglie, tra novembre e adesso abbiamo visto alla tv qualche centinaio di filmetti d’amore (e dintorni) tipo Inga Lindstrom o Rosamunde Pilcher o Appuntamento con l’amore. E sono mesi che dico: Saranno forse un po’ ridicoli ma questa gente (almeno nei films) si incontra, canta, accende insieme l’albero della città, fa la corsa delle slitte, fa gesti di solidarietà, ecc.. e intorno a me il deserto.. Sì, certo, direte voi, altrove non è così. Ma qui intorno a me non vedo gran che se non messe, funerali, e tanti riti e riti.. Pensate: nella mia parrocchia non si è riusciti quest’anno a organizzare la semplice tomboletta del popolo per la Befana!.

E così il Signore può benedirci? Non credo proprio. Dov’è “un cuore solo e un’anima sola (At 4,32)”? Dov’è “comunità”? Dov’è il cammino di “sinodalità”, tema deciso come dominante nell’anno della nostra diocesi?

E allora coraggio: becchiamoci il coronavirus come una occasione per ripartire, per riaprire la Parola di Dio, da soli e insieme, per pregare, per fare qualche telefonata di amicizia..

Per ora mi fermo qui, ma tante altre cose ho desiderio di condividere e quindi vorrò sicuramente farmi vivo. Intanto, se riesco, cercherò di fare un mio canale You Tube e di essere più presente su Facebook. Insomma, facciamo come sempre di una limitazione una occasione. Non diciamo “Io mi annoio” ma diciamo “come posso impiegare questo tempo prezioso che Dio mi dona?”

E usiamo, possibilmente bene e con misura, ma usiamo questi disprezzati mezzi di comunicazione sociale, i mass-media, i social, che sono l’unico mezzo che abbiamo per comunicare. Dunque potrebbero non essere “strumenti del diavolo” come li ha definiti un parroco non più di un mese fa..

Nella prossima puntata parlerò più diffusamente di Dio e di Satana, promesso..

Intanto se vuoi rispondermi, rispondimi

Se vuoi scrivermi, scrivimi

Se vuoi chiedermi qualunque cosa, chiedimelo pure

Se vuoi che decidiamo di leggere insieme un libro e poi parlarne facciamolo

Se vogliamo sentirci telefonicamente ad esempio una volta alla settimana, sono qui..

E poi ci sono le emails, c’è facebook, ci sono le chat..

Le possibilità di #iorestoacasa sono tantissime, e io non voglio sprecarle..

Intanto puoi visitare il mio sito www.primociarlantini.it dove trovi tutte le mie cose e in particolare puoi scaricare i pdf dei miei libri e in modo tutto particolare quello dell’ultimo, delle lettera per la Forma-Riforma della Chiesa..

il dono gratuito e infinito del Padre in Gesù per la potenza dello Spirito sia con tutti noi…

Vostro amico e fratello

Primo

Primo Ciarlantini, via Verdi, 10 61032 Fano
e-mail: primo.ciarlantini@gmail.com
sito: www.primociarlantini.it

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