004 – Lectio divina su 1Pt 1,4-5
Lectio divina del 4.3.21
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Testo
4 εἰς κληρονομίαν ἄφθαρτον καὶ ἀμίαντον καὶ ἀμάραντον, τετηρημένην ἐν οὐρανοῖς εἰς ὑμᾶς
4 per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi,
5 τοὺς ἐν δυνάμει θεοῦ φρουρουμένους διὰ πίστεως εἰς σωτηρίαν ἑτοίμην ἀποκαλυφθῆναι ἐν καιρῷ ἐσχάτῳ.
5 che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo.
Analisi e riflessione (di preparazione)
4 εἰς κληρονομίαν = la speranza vivente ci proietta verso una “eredità”; Israele anelava alla eredità della terra Promessa; noi aneliamo alla eredità eterna che è Dio stesso, appartenere a Lui, vivere con lui e di lui in Gesù Cristo, nella potenza avvolgente dello Spirito Santo. Ora i figli sono eredi, dunque gli eletti credenti sono gli sconosciuti eredi di ciò che non ha fine!
ἄφθαρτον καὶ ἀμίαντον καὶ ἀμάραντον, = tre aggettivi stupendi che sono in forma negativa, in modo da esaltare la forma positiva che noi stessi dobbiamo pensare e pronunciare: La realtà eterna destinata a noi non è come le realtà terrene
– esse sono soggette alla rovina e alla morte, a distruggersi e passare; la nostra eredità non morirà e non passerà
– esse sono soggette a perdere ogni bellezza, ogni fascino, a riempirsi di polvere invecchiando ogni giorno di più; la nostra eredità sarà “amianto” cioè splendore di bellezza fin dal primo momento e per sempre perché partecipe dell’unica vera Bellezza, Dio, cioè l’unico vero Bene che non ha condizionamenti e fine
– esse sono soggette a rovinarsi, a marcire dentro, a degradarsi nel cosiddetto “male” che altro non è che il bene che perde se stesso fino a scomparire (e con esso il suo “male”). L’eredità eterna sarà forse, vitale,gioiosa, pacifica, gloriosa fin dal primo giorno, sarà “amaranto”.
τετηρημένην ἐν οὐρανοῖς εἰς ὑμᾶς
5 τοὺς ἐν δυνάμει θεοῦ φρουρουμένους = il frouros è il fortilizio romano, il presidio armato che fa stare al sicuro chi è dentro; presidiato da soldati in armi. Pensiamo ai “forti” dei films western con gli Indiani!
διὰ πίστεως = il fortino non è qualcosa di fisico ma una condizione di affidarsi: è la fede. Fantastica e paradossale: più ti affidi, ed esci da te stesso e ti getti nelle braccia di Dio(che non vedi!) e più sei in condizione di sicurezza dentro al fortino di Dio
εἰς σωτηρίαν ἑτοίμην ἀποκαλυφθῆναι
ἐν καιρῷ ἐσχάτῳ = il kairòs è, all’interno di una visione lineare del tempo, il momento forte in cui Dio interviene ad operare la sua salvezza, a far scattare la storia umana verso sempre nuovi orizzonti di promessa e compimento. Di promessa in promessa, di compimento in compimento, da un kairòs all’altro, la nostra storia, e noi con essa, cammina verso un punto finale, estremo (escàto, il bordo finale di un tavolo ad esempio!) che sarà l’inizio della vita eterna senza fine..
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Buona sera a tutti. Un breve pensiero (d’ora in poi sarò più breve, rimandando al mio sito www.primociarlantini.it chi volesse approfondire), un breve racconto di quanto abbiamo fatto giovedì scorso. Lectio divina, cioè ascolto, preghiera, meditazione e condivisione su altri due versetti del primo capitolo della prima lettera di san Pietro il 4 e il 5. Sono parole meravigliose e piene di forza che vorrei fossero sempre nella mente e nel cuore di tutti noi. Pietro dice ai cristiani che ora abitano in mezzo ad altra gente nell’attuale Turchia: vivete sempre nella consapevolezza di essere stati scelti e amati da sempre dal Padre della misericordia, che si è rivelato e agisce in noi per mezzo del Figlio risorto da morte nella potenza di uno Spirito eterno. Sentiamoci, dice Pietro, come già custoditi nei “fortini” del suo amore, destinati a ricevere in eredità la vita eterna con noi, che diversamente dalle cose umane non si deteriora, non si imbruttisce, non marcisce. La pace del Signore vincente sulla morte e sul non-senso sia con tutti noi. Primo
Lunedì scuola delle Parola. Collegamento sempre meet.jit.si/VediamociConPrimo, ore 21.