006 – Lectio divina su 1Pt 1,6-7
Lectio divina del 18.3.21
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Testo:
6 ἐν ᾧ ἀγαλλιᾶσθε, ὀλίγον ἄρτι εἰ ⸀δέον λυπηθέντες ἐν ποικίλοις πειρασμοῖς,
6 Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove,
7 ἵνα τὸ δοκίμιον ὑμῶν τῆς πίστεως ⸀πολυτιμότερον χρυσίου τοῦ ἀπολλυμένου διὰ πυρὸς δὲ δοκιμαζομένου εὑρεθῇ εἰς ἔπαινον καὶ ⸂δόξαν καὶ τιμὴν⸃ ἐν ἀποκαλύψει Ἰησοῦ Χριστοῦ.
7 affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’oro – destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco – torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà.
Analisi e riflessione (di preparazione)
6 ἐν ᾧ=Difficile dire a cosa si riferisca questo relativo, se è una forma avverbiale (tipo “considerato tutto questo”) o si riferisce a quanto detto sopra, o Gesù risorto o l’ultimo definitivo kairòs. Certamente indica la situazione nel suo complesso delineata sopra, i credenti sono eletti, protetti, in cammino, pieni di speranza vivente, dentro l’amore eterno del Padre
ἀγαλλιᾶσθε= è il verbo della gioia, più volte presente nella Bibbia, la gioia “sussultante” di Giovanni Battista nel grembo della madre all’incontro con Maria, o la gioia di Gesù che si rivolge al Padre. Gesù ci dà la “sua” gioia
ὀλίγον ἄρτι=ma subito, anche se mitigato da quel “poco” (oligon) ecco “ancora” (arti) la sofferenza nel momento presente. I credenti siano svegli e preparati, per quanto devono affrontare comunque nell’oggi
δέον=verbo misterioso che indica la “necessità teologica” come si dice, cioè che Dio fa necessariamente passare per strade spesso difficili e non desiderate. Più volte Gesù annunciando la sua passione e morte dice “Il Figlio dell’uomo ‘deve’ essere riprovato, ucciso e poi risorgere”. Per ognuno da sempre, nel suo amore il Padre ha preparato una strada di ci fa parte necessariamente la prova..
λυπηθέντες=è l’afflizione del cuore, il “dolersi”, il percepire dentro (e non solo nel corpo) uno stato di dolore e difficoltà
ἐν ποικίλοις πειρασμοῖς=perché le prove sono “di vario genere”; il “peirasmòs” è anche tradotto con “tentazione”. Esistono tanti modi e tante situazioni che generano in noi prova e afflizione.
7 τὸ δοκίμιον=il dokìmion è “il valore provato”. La fede è in sé qualcosa che vale e la prova lo fa valere ancora di più.
ὑμῶν τῆς πίστεως=la vostra fede. Il giusto vive oggi per la sua fede. L’espressione “per fede” è come un ritornello in Eb 11 nel racconto delle peripezie degli antichi padri. Pietro dice: voi per definizione siete i “credenti”
πολυτιμότερον=una comparazione di valore doppiamente sottolineato: ‘polu’=di molto ‘timoteron’ comparativo di onorare. Potremmo tradurre ‘molto, molto più degno di onore’ (soggetto il dokìmion, il valore della fede)
χρυσίου τοῦ ἀπολλυμένου=l’oro; chi non ama e non apprezza l’oro, simbolo di potere, ricchezza, gloria? Eppure l’oro è destinato anch’esso, come tutte le cose terrene ad andare perduto
διὰ πυρὸς δὲ δοκιμαζομένου= eppure l’oro viene “provato, migliorato, fatto splendere” per mezzo del fuoco. Nella fornace viene sciolto l’immenso macigno di ganga che contiene pochi grammi d’oro. Dunque il fuoco mette al prova l’oro (se non è oro va tutto bruciato) ma anche lo valorizza, facendo emergere dalle impurità per risplendere della sua luce
εὑρεθῇ εἰς ἔπαινον καὶ ⸂δόξαν καὶ τιμὴν=il cristiano che crede, nella sua fede degna di ogni apprezzamento positivo, si prepari ad avere gli attributi elogiativi riservati a Dio: lode, gloria e onore. Il credente si prepari a condividere l’eternità del Padre che lo ama in Cristo e lo santifica nello Spirito.
ἐν ἀποκαλύψει Ἰησοῦ Χριστοῦ.=il “kairò eschàto” di cui sopra, il tempo ultimo, ha un nome, un evento, una azione decisiva, e sarà l’apocalisse, la rivelazione di Gesù il Cristo, il Salvatore Messia, nostro Re e Signore. Se credenti, noi camminiamo nella storia lineare verso il rivelarsi di ciò che à avvenuto e stabilito nella Pasqua di 2000 anni fa, la risurrezione di Gesù, vera sorgente zampillante di vita per la vita eterna.
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Carissimi, misericordia gratuita e pace dal Padre in Gesù Signore per la potenza dello Spirito.
Giovedì abbiamo vissuto il nostro comune momento di ascolto, condivisione e preghiera attorno a 1Pt 1,6-7: Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’oro – destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco – torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà. Eletti, benedetti, benedicenti, spruzzati dal sangue vitale del Cristo morto e risorto, rigogliosi nella forza dello Spirito, i credenti cristiani, dice loro Pietro, riconoscano che “sono abitati” dalla gioia. Quella gioia che dice Gesù, solo lui ci può dare. E’ la gioia esultante di Maria, di Giovanni Battista e di tanti nella Bibbia toccati da momenti forti dell’intervento di Dio. E questo anche se il momento presente è ancora “apparente” nel suo soffrire. la sofferenza del corpo e dello spirito sembra spesso l’ultima parola della nostra storia, e invece è qualcosa che dura poco, e passerà per sempre. Obbedisce anch’essa alle disposizioni del Padre (!) per purificarci come e più dell’oro nel fuoco del forno (il crogiuolo). Splende l’oro purificato, ma destinato a non durare; splende per sempre la fede del credente, soprattutto quando fra poco Cristo si manifesterà e ci farà vivere con lui per sempre..
Prossimi incontri lunedì (studio biblico) e giovedì (lectio divina), ore 21. Materiale sul mio sito: www.primociarlantini.it. Piattaforma Internet: meet.jit.si/VediamociConPrimo. Prova a partecipare, se finora non l’hai fatto. Arriviamo a stringere e vivere amicizia. Primo.