Lectio del 13.4.23

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Testo:

EB 2  1  Διὰ τοῦτο δεῖ περισσοτέρως προσέχειν ἡμᾶς τοῖς ἀκουσθεῖσιν, μήποτε παραρυῶμεν.

2  εἰ γὰρ ὁ δι᾽ ἀγγέλων λαληθεὶς λόγος ἐγένετο βέβαιος καὶ πᾶσα παράβασις καὶ παρακοὴ ἔλαβεν ἔνδικον μισθαποδοσίαν,

3  πῶς ἡμεῖς ἐκφευξόμεθα τηλικαύτης ἀμελήσαντες σωτηρίας, ἥτις ἀρχὴν λαβοῦσα λαλεῖσθαι διὰ τοῦ κυρίου ὑπὸ τῶν ἀκουσάντων εἰς ἡμᾶς ἐβεβαιώθη,

4  συνεπιμαρτυροῦντος τοῦ θεοῦ σημείοις τε καὶ τέρασιν καὶ ποικίλαις δυνάμεσιν καὶ πνεύματος ἁγίου μερισμοῖς κατὰ τὴν αὐτοῦ θέλησιν;

 

[1] Per questo bisogna che ci dedichiamo con maggiore impegno alle cose che abbiamo ascoltato, per non andare fuori rotta.

[2] Se, infatti, la parola trasmessa per mezzo degli angeli si è dimostrata salda, e ogni trasgressione e disobbedienza ha ricevuto giusta punizione,

[3] come potremo noi scampare se avremo trascurato una salvezza così grande? Essa cominciò a essere annunciata dal Signore, e fu confermata a noi da coloro che l’avevano ascoltata,

[4] mentre Dio ne dava testimonianza con segni e prodigi e miracoli d’ogni genere e doni dello Spirito Santo, distribuiti secondo la sua volontà.

Preparazione

 Sintesi per comunicare (Sito)

Dopo aver tolto di mezzo ogni possibile dubbio su chi è veramente il Maestro e Salvatore, il Rivelatore per tutti noi, e cioè Gesù Cristo e non gli angeli o altri “esseri intermedi”, l’autore della lettera agli Ebrei, che d’ora in poi chiameremo “Apollo” (identificato con il colto discepolo di Paolo a Efeso), si rivolge ai suoi uditori tracciando una “strada maestra” per la vita quotidiana di ognuno di noi. Egli parla di impegno, impegno forte, più forte di quello profuso dai credenti del periodo prima della venuta di Gesù: bisogna che ci dedichiamo “con maggiore impegno” alle cose che abbiamo ascoltato. Se tanto più grande è la rivelazione incentrata su Gesù Vivente, più grande e definitiva di ogni altra che è venuta prima di lui e l’ha preparato, è ovvio che più grande deve essere l’impegno dei credenti a “tenere il passo” di questa “forte accelerazione” impressa da Gesù al cammino di ogni uomo. Lo sguardo deve essere avanti, verso il Padre “perfetto” di cui parla il discorso della montagna (5,48). Se dunque già forte, salda e anche piena di ammonimenti a non distrarsi era la Legge antica promulgata da Dio a Mosè e al popolo per mezzo di angeli, insomma un cammino serio, quanto più, argomenta Apollo, deve essere più impegnato, forte e serio il cammino dietro a Gesù. C’è come una parabola legata alle corse con le auto, ad esempio ad un rally su un percorso accidentato: il rischio è proprio quello di cui si parla qui, quello di “andare fuori strada”. Infatti più si è in alto e più si rischia di cadere e fare un tonfo causa di maggior dolore. E questo nuovo cammino, di cui Apollo è convinto di dare le caratteristiche definitive, ormai dopo vari decenni dalla Pasqua del Signore, è un po’ quello che gli Apostoli e poi i Padri della Chiesa descrivono con la contrapposizione tra latte e pane robusto. La fede formata con il latte dei racconti dei padri e le parole dei profeti, oggi si formerà sempre più ad un pane molto più solido e duraturo, nella riflessione che accoglie Cristo il Figlio Eterno di Dio, il senso dell’universo, e in un cammino che sceglie di seguirlo, di amarlo, di imitarlo, di accettare la gloria che passa attraverso la croce, di portare nel mondo il Vangelo, annuncio di gioia fatto di accoglienza, di perdono. E sopra di noi e intorno a noi e dentro di noi il soffio dello Spirito e l’amore infinito dell’Abbà, il Babbo di Gesù che egli propone a tutti noi..

La strada è tracciata, i segni sono stati dati a profusione, lo Spirito fa di ognuno di noi un protagonista del bene con un suo dono particolare.. E’ ora di andare..