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5 Ottobre 2023

118 – Lectio su Eb 8,1-13

 

Testo

Eb 8 1   Κεφάλαιον δὲ ἐπὶ τοῖς λεγομένοις, τοιοῦτον ἔχομεν ἀρχιερέα, ὃς ἐκάθισεν ἐν δεξιᾷ τοῦ θρόνου τῆς μεγαλωσύνης ἐν τοῖς οὐρανοῖς,

[1] Il punto capitale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande che si è assiso alla destra del trono della Maestà nei cieli,

2  τῶν ἁγίων λειτουργὸς καὶ τῆς σκηνῆς τῆς ἀληθινῆς, ἣν ἔπηξεν ὁ κύριος, οὐκ ἄνθρωπος.

[2] ministro del santuario e della vera tenda, che il Signore, e non un uomo, ha costruito.

3  Πᾶς γὰρ ἀρχιερεὺς εἰς τὸ προσφέρειν δῶρά τε καὶ θυσίας καθίσταται· ὅθεν ἀναγκαῖον ἔχειν τι καὶ τοῦτον ὃ προσενέγκῃ.

[3] Ogni sommo sacerdote, infatti, viene costituito per offrire doni e sacrifici: di qui la necessità che anche Gesù abbia qualcosa da offrire.

4  εἰ μὲν οὖν ἦν ἐπὶ γῆς, οὐδ᾽ ἂν ἦν ἱερεύς, ὄντων τῶν προσφερόντων κατὰ νόμον τὰ δῶρα·

[4] Se egli fosse sulla terra, non sarebbe neppure sacerdote, poiché vi sono quelli che offrono i doni secondo la Legge.

5  οἵτινες ὑποδείγματι καὶ σκιᾷ λατρεύουσιν τῶν ἐπουρανίων, καθὼς κεχρημάτισται Μωϋσῆς μέλλων ἐπιτελεῖν τὴν σκηνήν· ὅρα γάρ φησιν, ποιήσεις πάντα κατὰ τὸν τύπον τὸν δειχθέντα σοι ἐν τῷ ὄρει·

[5] Questi offrono un culto che è immagine e ombra delle realtà celesti, secondo quanto fu dichiarato da Dio a Mosè, quando stava per costruire la tenda: «Guarda – disse – di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte.

6  νυν[ὶ] δὲ διαφορωτέρας τέτυχεν λειτουργίας, ὅσῳ καὶ κρείττονός ἐστιν διαθήκης μεσίτης, ἥτις ἐπὶ κρείττοσιν ἐπαγγελίαις νενομοθέτηται.

[6] Ora invece egli ha avuto un ministero tanto più eccellente quanto migliore è l’alleanza di cui è mediatore, perché è fondata su migliori promesse.

7  Εἰ γὰρ ἡ πρώτη ἐκείνη ἦν ἄμεμπτος, οὐκ ἂν δευτέρας ἐζητεῖτο τόπος.

[7] Se la prima alleanza infatti fosse stata perfetta, non sarebbe stato il caso di stabilirne un’altra.

8  μεμφόμενος γὰρ αὐτοὺς λέγει· ἰδοὺ ἡμέραι ἔρχονται, λέγει κύριος, καὶ συντελέσω ἐπὶ τὸν οἶκον Ἰσραὴλ καὶ ἐπὶ τὸν οἶκον Ἰούδα διαθήκην καινήν,

[8] Dio infatti, biasimando il suo popolo, dice: Ecco: vengono giorni, dice il Signore, quando io concluderò un’alleanza nuova con la casa d’Israele e con la casa di Giuda.

9  οὐ κατὰ τὴν διαθήκην, ἣν ἐποίησα τοῖς πατράσιν αὐτῶν ἐν ἡμέρᾳ ἐπιλαβομένου μου τῆς χειρὸς αὐτῶν ἐξαγαγεῖν αὐτοὺς ἐκ γῆς Αἰγύπτου, ὅτι αὐτοὶ οὐκ ἐνέμειναν ἐν τῇ διαθήκῃ μου, κἀγὼ ἠμέλησα αὐτῶν, λέγει κύριος·

[9] Non sarà come l’alleanza che feci con i loro padri, nel giorno in cui li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto; poiché essi non rimasero fedeli alla mia alleanza, anch’io non ebbi più cura di loro, dice il Signore.

10  ὅτι αὕτη ἡ διαθήκη, ἣν διαθήσομαι τῷ οἴκῳ Ἰσραὴλ μετὰ τὰς ἡμέρας ἐκείνας, λέγει κύριος· διδοὺς νόμους μου εἰς τὴν διάνοιαν αὐτῶν καὶ ἐπὶ καρδίας αὐτῶν ἐπιγράψω αὐτούς, καὶ ἔσομαι αὐτοῖς εἰς θεόν, καὶ αὐτοὶ ἔσονταί μοι εἰς λαόν·

[10] E questa è l’alleanza che io stipulerò con la casa d’Israele dopo quei giorni, dice il Signore: porrò le mie leggi nella loro mente e le imprimerò nei loro cuori; sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.

11  καὶ οὐ μὴ διδάξωσιν ἕκαστος τὸν πολίτην αὐτοῦ καὶ ἕκαστος τὸν ἀδελφὸν αὐτοῦ λέγων· γνῶθι τὸν κύριον, ὅτι πάντες εἰδήσουσίν με ἀπὸ μικροῦ ἕως μεγάλου αὐτῶν,

[11] Né alcuno avrà più da istruire il suo concittadino, né alcuno il proprio fratello, dicendo: «Conosci il Signore!». Tutti infatti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande di loro.

12  ὅτι ἵλεως ἔσομαι ταῖς ἀδικίαις αὐτῶν καὶ τῶν ἁμαρτιῶν αὐτῶν οὐ μὴ μνησθῶ ἔτι.

[12] Perché io perdonerò le loro iniquità e non mi ricorderò più dei loro peccati.

13  ἐν τῷ λέγειν καινὴν πεπαλαίωκεν τὴν πρώτην· τὸ δὲ παλαιούμενον καὶ γηράσκον ἐγγὺς ἀφανισμοῦ.

[13] Dicendo alleanza nuova, Dio ha dichiarato antica la prima: ma, ciò che diventa antico e invecchia, è prossimo a scomparire.

 

Sintesi per comunicare (Sito)

 

Giovedì abbiamo accolto e meditato il capitolo 8 della lettera agli Ebrei nel suo insieme. In esso il nostro predicatore tratta un importante aspetto collegato alla natura e al ruolo di Gesù nuovo, Sommo ed eterno Sacerdote. In questo capitolo si parla di questo Sacerdozio come connesso e costituito dentro una nuova alleanza di Dio con il suo popolo. Sacerdote della nuova alleanza, non della lettera ma dello Spirito. Questa Nuova Alleanza ha il suo centro vitale non sulla terra ma nel cielo, al cospetto della Maestà di Dio, nel tempio spirituale nuovo ed eterno che Dio stesso e non gli uomini ha edificato in cielo. Nuove e migliori promesse, nuova realtà. Dunque non un sacerdozio a se stante come quello di Melchisedek, né legato a offerte e sacrifici di frutti e animali, né ripetuto continuamente nel tempo da parte di uomini che morendo si succedono gli uni gli altri. Gesù, come e molto di più di Mosè è mediatore di una alleanza nuova ed eterna. Quell’alleanza a cui tendeva tutta la storia prima di lui, quasi un cammino di preparazione. Ora tutto è finito, e il sacrificio di Gesù avvenuto una volta per tutte pone fine a tutto ciò che è destinato comunque a passare e morire, e a dare inizio a ciò che non morirà mai, e troverà il suo compimento alla presenza del Padre, nella vita senza fine dell Spirito.

Ora di questa nuova alleanza, spirituale, pneumatica, scritta nel cuore e nella coscienza di ognuno, in cui ognuno sarà chiamato a vivere e amare, è proprio quella, dice Apollo, di cui ha parlato e profetizzato a suo tempo il profeta Geremia, nel capitolo 31 del suo libro profetico (ovviamente nella suddivisione per capitoli di oggi!). E qui il nostro predicatore fa una lunga citazione di tutto il brano di Geremia (31,31-34), perché la posta in gioco è troppo importante. Ognuno di noi vi è coinvolto: Gesù è mediatore nuovo, perfetto ed eterno di un nostro legame nuovo e definitivo con Dio. E lo Spirito del Signore scriverà nel cuore di ogni persona umana la legge di Dio ed essa sarà conosciuta e nessuno dovrà più “avvertire” nessun altro: tutti la conosceranno e lo sapranno..

Fin qui il testo. E noi abbiamo riflettuto, pregato e sospirato, perché dalla debolezza dei nostri occhi di carne non è percepito tutto questo se non in minima parte. Quanto si ignora Dio e Gesù Cristo oggi, quanto lontane sembrano le coscienze della maggior parte delle persone dall’amore e dalla conoscenza di Dio! E allora anche questo brano si trasforma di nuovo in cammino, in speranza..

Chi di noi ha accettato Gesù come punto definitivo della propria vita e di quella del mondo e dell’universo, non può non accogliere con fede e trepidazione questa visione di forza e di pace. Ma il cammino è sempre duro, il vedere è sempre offuscato e molto limitato, la fede è sollecitata sempre di nuovo ad agganciarsi alla roccia del Signore.. Sì verranno tempi nuovi e tempi di pace e di giustizia. Ormai la Parola è stata lanciata lungo la storia, anche se la fatica rimane..