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Lectio dal 15.2.24

135 – 15 febbraio 2024 – Jd 1-4 (2)

 

Lectio del 15.2.24

 

Sintesi per comunicare (Sito)

 

Giovedì sono tornati alcuni dei nostri all’incontro e così, un po’ per raccontare loro l’inizio della lettera di Giuda e un po’ per ripassare, abbiamo di nuovo ricominciato da capo! In realtà la Parola di Dio si ricominciasse sempre “da capo” avrebbe sempre doni immensi per noi! Conoscete la piccola storia di quel monaco mandato dall’abate a meditare nel deserto, da solo, il Padre Nostro? Dopo diversi anni l’abate andò a far visita al monaco e gli chiese come stesse andando. E il monaco: “Padre abate, tu mi hai chiesto di meditare e pregare il Padre nostro. Ma da quando sono partito da te fino ad oggi non sono riuscito ad andare oltre la prima parola “Padre”! Tutto mi parla di lui, soprattutto suo Figlio e la sua misericordia è infinita per noi!

Per questa “puntata” della nostra lectio vorrei riassumere quante cose abbiamo imparato su Giuda, autore della lettera e quante a cui non sappiamo dare risposta. Alla fine questo autore da quasi 2000 anni rimane misterioso e sconosciuto, pur all’interno della prima comunità cristiana.

Del nome “Giuda” abbiamo detto:

– è uno dei nomi più comuni tra il popolo ebraico

– nome del quarto figlio di Giacobbe, titolare della tribù che fu chiamata a dare al mondo il Messia

– tra gli apostoli di Gesù abbiamo Giuda Iscariota, ma anche Giuda “di Giacomo” o detto anche “Taddeo”, citato in Gv 14,22, molto venerato ancor oggi soprattutto in America latina (Brasile) e in Georgia, compagno di missione e martirio di Simone Cananeo (28 ottobre), santo dei casi disperati.

– nel vangelo tra i “fratelli” del Signore è elencato Giuda: Mt 13,55 (Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda) e Mc 6,3. In At 1,13, con Maria e gli altri è chiamato “fratello di Giacomo”, a sua volta figlio di Maria che era sotto la croce di Gesù.

– in At 15,22, uno degli inviati dal Concilio di Gerusalemme a portare la lettera ufficiale era Giuda chiamato Barsabba (insieme a Sila, discepolo di Paolo), quindi presumibilmente della parte giudeo-cristiana della comunità (guidata da Giacomo, fratello del Signore e di Giuda).

A parte una attribuzione pseudoepigrafica (quella che si usava per far passare uno scritto come proprio di un personaggio mentre era stato prodotto da qualcuno sconosciuto) l’ultimo personaggio dell’elenco potrebbe essere il più verosimile. Giuda infatti non si proclama Apostolo ma “servo di Gesù” titolo comunque importante, è appassionato in maniera eccezionale di Gesù e del suo Vangelo, come pure di una vita comunitaria forte, unita e santa, ed è preoccupato per coloro che “infiltrati” tentano di corrompere il Vangelo con le loro usanze e dottrine (parla forte degli estremisti che sostengono il ritorno dei cristiani alle usanze e credenze giudaiche? Saremmo in linea con le preoccupazioni di Paolo!).

Purtroppo c’è da aggiungere che la datazione della lettera è posta verso la fine del I secolo, e si parla di coloro che hanno annunciato il Vangelo alle comunità come già morti da un pezzo. Quindi il nome dell’autore deriva probabilmente da uno di quelli elencati sopra, ma di fatto a scrivere la lettera ed ad attribuirgliela fu forse qualcun altro, bisognoso di un appoggio autoritario per farsi sentire (questa è appunto la cosiddetta pseudo epigrafia!)