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Lectio dal 28.3.24

141 – 28 marzo 2024 – Le sette parole di Gesù sulla croce

 

Lectio del 28.3.24

 

Seguendo il nuovo modo di procedere per frasi (il cosiddetto “miele”) il lunedi santo, giorno dopo la domenica delle Palme, abbiamo dedicato la nostra meditazione alle cosiddette “sette parole di Gesù sulla croce”, quelle frasi che da tanti secoli formano il cuore della preghiera, della meditazione riconoscente, dell’offerta a Dio in Gesù Cristo di tutto il dolore umano, nel giorno del suo innalzamento sulla croce. Da secoli infatti queste sette “parole” formano la traccia di riflessione della preghiera dlele “tre ore” il venerdì santo da mezzogiorno alle tre, il tempo che Gesù stette sulla croce prima di morire.

Tra l’altro lungo i secoli tanti uomini di chiesa hanno commissionato a importanti musicisti di mettere in musica queste espressioni del Signore. La versione più famosa viene considerata quella di Joseph Haydn del 1787. Se volete, la trovate su Youtube.

 

Ecco le sette “parole”:

 

  1. Lc 23,34: “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”

 

Riconciliazione universale: quanto ne abbiamo bisogno oggi!! Perdono.. perdono..

 

  1. Gv 19,26-27: (alla Madre) “Donna ecco tuo figlio” (e a Giovanni) “Ecco tua madre”

 

La nuova Eva e i suoi figli, la comunità dei credenti

 

  1. Lc 23,43: (al cosiddetto “buon ladrone”) “In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso”

 

Ci è comandato di “ricordarci” nella Parola di Dio: quanto più Gesù ascolta il ladrone nel suo chiedere “Ricordati di me quando sarai nel tuo regno”

 

  1. Mt 27,46: “Eloi Eloì lemà sabactani? Dio mio Dio mio perché mi hai abbandonato” (dal Sl 21(22), leggiamolo tutto!)

 

Esortiamo sempre a leggere tutto il salmo 21(22) perché troppo ci si ferma sulla prima frase, che sembra essere di una disperazione unica. E’ vero che il Padre permette che per un momento il Figlio di Dio sia nella strana e terribile condizione di “assenza di Dio dentro Dio”, ma poi il resto del salmo, soprattutto nella sua seconda parte parla di vita, di risurrezione, di canto, di gioia, di salvezza. E dobbiamo tener presente che tutto il salmo è messianico e tutto il salmo è Parola di Dio, e non soltanto i suoi primi versetti, anche se pure questi conservano il loro terribile contenuto!

 

  1. Gv 19,28: “Ho sete”

 

E’ la parola che madre Teresa aveva fatto scrivere sotto la croce di Gesù che ella aveva fatto mettere nella sua cappella e davanti alla quale passava tante ore: Gesù ha “sete” della nostra vita, di noi con lui, e così Teresa!

 

  1. Gv 19,30: “Tutto è compiuto”

Gesù ha portato a pienezza la storia e l’universo. In lui e per tutti tutto vive, tutto ha senso compiuto. Credere è accettare come assolutamente vera questa Ipotesi che è l’unica che ci dà una lettera ricca e completa della realtà..

 

  1. Lc 23,46: “Abbà, nelle tue mani consegno il mio spirito (la mia vita)

 

Questa parola di abbandono, nel vangelo di Luca, è quella che da anni esortiamo noi stessi e gli altri a ripetere ogni momento possibile e soprattutto aprendo e chiudendo la nostra giornata.

La nostra vita ha pienezza e pace solo nelle mani onnipotenti del Padre!