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Lectio dal 2.5.24

146 – 2 Maggio 2024 – Miele: Sl 118(119),105

 

Nel giorno(2 maggio)  che la Chiesa dedica ad uno dei suoi santi più significativi, sant’Atanasio di Alessandria, protagonista nel Concilio di Nicea del 325 da cui nacque il Credo di fede che diciamo ancor oggi, abbiamo accolto, meditato e proposto alla nostra memoria il versetto del salmo 118(119),105 divenuto famoso anche perché il cardinal Carlo Maria Martini, considerato grande biblista, ha chiesto che fosse inciso sulla sua tomba:

 

Lampada per i miei passi è la tua parola,

luce sul mio cammino.

 

Abbiamo colto così l’occasione per parlare di nuovo di cose che dovremmo conoscere:

1) la doppia numerazione dei Salmi (ebraica e latina: a partire dai salmi ebraici 9 e 10 tradotti in Occidente come salmo 9 (insieme) poi doppia numerazione fino al processo inverso con i salmi ebraico 147 e latini 146-147 (insieme il 147).

2) Le basi della poesia ebraica, il parallelismo, versetti di due/tre righe in rapporto fra loro (continuazione, antitesi, aggiunta, ecc..)

3) Il Salmo 118(119) grande esempio del modo di procedere del pensiero semita che chiamiamo: “sviluppo circolare ascendente”: ogni nuovo elemento aggiunge qualcosa al precedente, in modo che agli inesperti sembrano tutti uguali, ma in realtà di passo in passo si sale e si approfondisce in una rivelazione meravigliosa Nel caso di questo Salmo pensiamo che per ben 176 versetti si parla sempre della stessa cosa (sembra), ma con affermazioni sempre diverse: il rapporto del fedele con la Parola di Dio.

4) Il Salmo 118(119) è anche “salmo acrostico”: 22 strofe (quante sono le lettere dell’alfabeto ebraico) di otto versetti ognuna, 176 versetti, con ogni strofa che inizia con una successiva lettera dell’alfabeto.

Quanto alla meditazione sul significato di questa parola (e di tutte le parole del Salmo) per noi abbiamo ricordato di leggere anche 1Pt 1,19: “E abbiamo anche, solidissima, la parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l’attenzione come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e non sorga nei vostri cuori la stella del mattino”.

Immaginiamo in particolare un viandante che cammina di notte, tra campi e boschi: cosa farebbe senza la sua lampada accesa? Dove andrebbero i suoi passi? E dove andranno i passi di miliardi di persone del nostro tempo, del nostro oggi, senza questa luce e questa lampada che sola è la base del nostro cammino in questa vita, della nostra ricerca di Dio, della nostra accoglienza del mistero di Dio in Gesù Cristo?