Lectio divina del 19.8.21

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Testo:

15 (ὅτι οὕτως ἐστὶν τὸ θέλημα τοῦ θεοῦ, ἀγαθοποιοῦντας φιμοῦν τὴν τῶν ἀφρόνων ἀνθρώπων ἀγνωσίαν)·

15 Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all’ignoranza degli stolti,

16 ὡς ἐλεύθεροι, καὶ μὴ ὡς ἐπικάλυμμα ἔχοντες τῆς κακίας τὴν ἐλευθερίαν, ἀλλ’ ὡς ⸂θεοῦ δοῦλοι⸃.

16 come uomini liberi, servendovi della libertà non come di un velo per coprire la malizia, ma come servi di Dio.

17 πάντας τιμήσατε, τὴν ἀδελφότητα ⸀ἀγαπᾶτε, τὸν θεὸν φοβεῖσθε, τὸν βασιλέα τιμᾶτε.

17 Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il re.

Analisi e riflessione (di preparazione)

15 (ὅτι οὕτως ἐστὶν τὸ θέλημα τοῦ θεοῦ,=E’ volontà di Dio in Cristo: stessa parola del Padre Nostro “sia fatta la tua volontà”: Il “thelema” in greco è la volontà che vuole qualcosa di preciso e in maniera decisa, è la freccia che si lancia verso un preciso bersaglio. Dio vuole qualcosa da noi (quello che è posto dopo) e non altro!

ἀγαθοποιοῦντας φιμοῦν =i buoni, coloro che operano il bene, anzitutto con illoro comportamento e le loro parole riducono al silenzio, azzittiscono, coloro che parlano male di loro

τὴν τῶν ἀφρόνων ἀνθρώπων ἀγνωσίαν)· = un’affermazione un po’ forte, ma che comunque è qui: i non credenti sono gente che non capisce, senza testa capace di ragionare veramente (a-frònon). E il risultato è anzitutto è l’a-gnosia, cioè la non conoscenza, il non sapere veramente. Gli “altri” non ci conoscono, anzitutto. E noi dobbiamo operare anche per farci conoscere

16 ὡς ἐλεύθεροι, = affermazione centrale: i credenti sono e siano persone assolutamente libere, senza costrizioni e vincoli, né imposti dagli altri, né dalle situazioni, né da eventi della vita. Evidentemente soprattutto liberi dentro, qualunque cosa succeda nel nostro corpo o attorno a noi. Liberi di scegliere chi e che cosa amare e seguire: in primis Dio in Gesù per la potenza dello Spirito e quindi tutti coloro che sono attorno a noi..

καὶ μὴ ὡς ἐπικάλυμμα ἔχοντες τῆς κακίας τὴν ἐλευθερίαν,= I cristiani, come Gesù devono rifiutare ogni tipo di ipocrisia, cioè dire e fare una cosa intendendone un’altra o coprendone un’altra meno degna. Sia il vostro parlare se si si, se no no. Così ci dice Gesù.

ἀλλ’ ὡς ⸂θεοῦ δοῦλοι⸃. = come servi, schiavi di Dio. E’ questo il vero motivo del nostro cercare di comportarci bene anche nella società. Non per interessi materiali di qualsiasi tipo, ma per servire il mondo per servire il Dio del mondo.

17 πάντας τιμήσατε, = onorate tutti; tutti i sentano onorati da noi

τὴν ἀδελφότητα ⸀ἀγαπᾶτε, = letteralmente “amate la fraternità”. “Amate” (agàpe) è il verbo dell’amore di Dio, non amore legato alla sensibilità umana, ma amore che scaturisce dal dono di Gesù

τὸν θεὸν φοβεῖσθε, = “temere” Dio, è quel “timore buono”, di chi ha dispiacere di comportarsi in maniera non degna di Dio e della fede, non paura di castighi!

τὸν βασιλέα τιμᾶτε. = Riprende l’affermazione di cui sopra riguardo all’autorità costituita. Onorare il re, chiunque egli sia, vuol dire essere cittadini costruttivi, attivi, rispettosi, di questa società, capaci di creare legami positivi fra le persone

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Nell’amore insistente e forte del sangue di Gesù Risorto, pagno d’amore

Giovedì scorso tre vesetti che nel secondo capitolo di 1Pt concludono la prima esortazione: noi credenti, cittadini del mondo in cui viviamo, stranieri eppure costruttori di pace! Ecco il testo: “15 Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all’ignoranza degli stolti, 16 come uomini liberi, servendovi della libertà non come di un velo per coprire la malizia, ma come servi di Dio. 17 Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il re”. Dio ci vuole uomini liberi, che hanno ricevuto e sono mossi dallo Spirito Santo, lo Spirito di Gesù Risorto. Donne e uomini liberi da vincoli, da obbedienze inopportune, eppure servi e schiavi di Dio in Gesù. Perché come dicevano i nostri Padre “essere servi suoi è regnare”. Quindi Pietro ci esorta ad essere liberi ma per amare, per donare, non per fare ogni tipo di male con la scusa di essere liberi! Dunque, conclude Pietro, siate gente rispettosa verso tutti, amici e nemici, vicini e lontani. La gente possa sentirsi “onorata” da noi, perché in loro onoriamo il Dio che li ha creati e il Signore che li ha redenti. Perché alla fine il progetto è uno solo: diventare una cosa sola per mezzo di Gesù nel seno del Padre. Tutti, ma proprio tutti!

Ricorda: lunedì e/o giovedì ore 21 meet.jit.si/VediamociConPrimo. Partecipiamo!