Lectio divina del 2.12.21
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Testo:
17 κρεῖττον γὰρ ἀγαθοποιοῦντας, εἰ θέλοι τὸ θέλημα τοῦ θεοῦ, πάσχειν ἢ κακοποιοῦντας.
17 Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il bene che facendo il male,
18 ὅτι καὶ Χριστὸς ἅπαξ περὶ ἁμαρτιῶν ⸀ἔπαθεν, δίκαιος ὑπὲρ ἀδίκων, ἵνα ⸀ὑμᾶς προσαγάγῃ τῷ θεῷ, θανατωθεὶς μὲν σαρκὶ ζῳοποιηθεὶς δὲ πνεύματι·
18 perché anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito.
19 ἐν ᾧ καὶ τοῖς ἐν φυλακῇ πνεύμασιν πορευθεὶς ἐκήρυξεν,
19 E nello spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere,
20 ἀπειθήσασίν ποτε ὅτε ἀπεξεδέχετο ἡ τοῦ θεοῦ μακροθυμία ἐν ἡμέραις Νῶε κατασκευαζομένης κιβωτοῦ εἰς ἣν ⸀ὀλίγοι, τοῦτ’ ἔστιν ὀκτὼ ψυχαί, διεσώθησαν δι’ ὕδατος.
20 che un tempo avevano rifiutato di credere, quando Dio, nella sua magnanimità, pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l’arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell’acqua.
21 ὃ ⸂καὶ ὑμᾶς ἀντίτυπον νῦν⸃ σῴζει βάπτισμα, οὐ σαρκὸς ἀπόθεσις ῥύπου ἀλλὰ συνειδήσεως ἀγαθῆς ἐπερώτημα εἰς θεόν, δι’ ἀναστάσεως Ἰησοῦ Χριστοῦ,
21 Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo.
22 ὅς ἐστιν ἐν ⸀δεξιᾷ θεοῦ πορευθεὶς εἰς οὐρανὸν ὑποταγέντων αὐτῷ ἀγγέλων καὶ ἐξουσιῶν καὶ δυνάμεων.
22 Egli è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze.
Messaggio WhatsApp inviato ai broadcasts:
Voce di uno che grida in questo deserto che è diventato il mondo: Gesù c’è ed è vivo..
Alla sera di questa domenica che al suo centro ha la figura austera di Giovanni il Battezzatore, che grida nel deserto del mondo “Preparate la via al Signore che viene!” mi piace riassumere brevemente l’incontro di lectio divina di giovedì scorso, incentrata di nuovo su Pt 3,17-22. Abbiamo sottolineato e messo in piena luce il ruolo di Presenza Salvatrice universale di Gesù, “messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello Spirito”. Abbiamo concentrato la nostra riflessione condivisa su due fatti cosmici accennati nel brano: primo, la morte di Gesù non è stata un essere “cosa inanimata tra le cose”, ma tempo di visita attiva a tutti i morti che lo avevano preceduto. In lui trova senso chi lo ha preceduto, e chi vive oggi e chi vivrà domani. Quindi, secondo, il suo innalzamento vitale nella risurrezione ha travalicato ogni luogo e ogni tempo. Questo è reso con la frase classica tradizionale: “salito al cielo, siede alla destra del Padre”.
Al di sopra anche di ogni essere creato, qui plasticamente rappresentato dagli Angeli, Gesù è colui che da presso il Padre, con la potenza creatrice dello Spirito che plasma continuamente per essere suoi, per amarlo e amare.. Coraggio dunque, anche se il mondo, come ha detto qualcuno, sembra scordarlo! Maranatha!