Lectio divina del 3.2.22
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Testo:
14 εἰ ὀνειδίζεσθε ἐν ὀνόματι Χριστοῦ, μακάριοι, ὅτι τὸ τῆς δόξης καὶ τὸ τοῦ θεοῦ πνεῦμα ἐφ’ ὑμᾶς ⸀ἀναπαύεται.
14 Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria, che è Spirito di Dio, riposa su di voi.
15 μὴ γάρ τις ὑμῶν πασχέτω ὡς φονεὺς ἢ κλέπτης ἢ κακοποιὸς ἢ ὡς ἀλλοτριεπίσκοπος·
15 Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida o ladro o malfattore o delatore.
16 εἰ δὲ ὡς Χριστιανός, μὴ αἰσχυνέσθω, δοξαζέτω δὲ τὸν θεὸν ἐν τῷ ⸀ὀνόματι τούτῳ.
16 Ma se uno soffre come cristiano, non ne arrossisca; per questo nome, anzi, dia gloria a Dio.
Analisi e riflessione (di preparazione)
14 εἰ ὀνειδίζεσθε = se siete insultati
ἐν ὀνόματι Χριστοῦ, = nel nome di Cristo, cioè nell’essere di Cristo, nell’appartenere a Cristo
μακάριοι, = makàrios è il beato delle beatitudini: beati voi se vi insulteranno (Mt 10)
ὅτι τὸ τῆς δόξης = lo Spirito della gloria, cioè lo Spirito dello splendore della Vita
καὶ τὸ τοῦ θεοῦ πνεῦμα = Spirito del nostro Dio, Principio vitale dell’universo
ἐφ’ ὑμᾶς ⸀ἀναπαύεται. = “riposa” lo Spirito su di noi come sul Messia; Dio stesso con la sua forza e la sua vita abita in noi se siamo credenti
15 μὴ γάρ τις ὑμῶν πασχέτω = soffrire per la propria delinquenza non è gran che! dice Pietro
ὡς φονεὺς = assassino
ἢ κλέπτης = ladro
ἢ κακοποιὸς = malfattore
ἢ ὡς ἀλλοτριεπίσκοπος· = parola greca che è un “apax” (compare una volta sola): dicono gli esperti: colui che “caccia il naso” nelle cose degli altri. La delazione, la “spia”, una grande piaga della Roma imperiale!
16 εἰ δὲ ὡς Χριστιανός, = qui il titolo di “Cristiano” identificativo del credente in Cristo
μὴ αἰσχυνέσθω, = la “non vergogna” davanti al mondo, a chi la pensa diversamente, in tante situazioni difficili
δοξαζέτω δὲ τὸν θεὸν = “glorificare”, “dare gloria” a Dio
ἐν τῷ ⸀ὀνόματι τούτῳ. = in “questo” nome, nel nome, nel’essere, nella presenza di Gesù
Messaggio WhatsApp inviato ai broadcasts:
Nel sangue e nella gloria di Gesù Signore, così poco conosciuto e amato.. (sembra)
Mentre scendiamo nel testo della prima Pietro, e siamo ormai a un anno di incontri!, saliamo nelle altezze della vita secondo lo Spirito del Padre e del Figlio, chiamati a soffrre e gioire..
Giovedì il testo di 1Pt 4,14-16: “14 Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria, che è Spirito di Dio, riposa su di voi. 15 Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida o ladro o malfattore o delatore. 16 Ma se uno soffre come cristiano, non ne arrossisca; per questo nome, anzi, dia gloria a Dio”. Addirittura “beati”, della beatitudine dei poveri e degli umli proclamata da Gesù, se siamo insultati “per il nome” (che è tutto ciò che rappresenta per noi il Signore, il suo “nome”, il suo essere-per-noi)! La sofferenza ricevuta, sopportata e trasformata in testimonianza di amore diventa strumento di gloria, di onore, di certezza che lo Spirito “riposa” su di noi, come su Gesù al Giordano. Non la persecuzione per le opere cattive, ma il disgusto del mondo verso chi segue una logica diversa, un cammino secondo la fede può darci ogni giorno, anche se è difficile!, il modo di amare Dio ed essere suoi testimoni nel mondo attorno a noi. E questo sia nella grande persecuzione visibile e concreta, come nella “piccola persecuzione” di ogni giorno quando fai fatica a vivere con gioia la forza dello Spirito dentro di te e in mezzo a fratelli e sorelle..
Vi aspettiamo numerosi al lunedì e giovedì su meet.jit.si/Vediamoci con Primo. Lunedì 7 parleremo dei nuovi passi sulla sinodalità, saremo come un “gruppo sinodale” vero!