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19 giugno 2023

50. Gv (2). Vangelo secondo Giovanni. Io Sono

 

Sette (e/o sette gruppi) di “Io Sono” di Gesù: autorivelazione e autoproclamazione:

 

1.

Gv 6,35: Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!

Gv 6,41: Allora i Giudei si misero a mormorare contro di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo».

Gv 6,48: Io sono il pane della vita.

Gv 6,51: Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

 

2.

Gv 8,12: Di nuovo Gesù parlò loro e disse: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».

 

3.

[25] Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa».

[26] Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».

 

Gv 8,24: Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati».

Gv 8,28: Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato.

Gv 8,58: Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».

Gv 13,19: Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono.

 

4.

Gv 10,7: Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore.

Gv 10,9: Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.

Gv 10,11: Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore.

Gv 10,14: Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me,

 

5.

Gv 11,25: Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;

 

6.

Gv 14,6: Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

 

7.

Gv 15,1: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore.

Gv 15,5: Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.

Dopo aver trattato dei sette segni principali donati da Gesù per rivelarsi al mondo, lunedì abbiamo presentato un’altra serie di elementi di “auto-rivelazione” di Gesù, Figlio eterno di Dio, fattosi carne per essere con noi e per noi. Si tratta delle espressioni che iniziano con “Io sono”, in greco “Egò eimì”. Sappiamo che, tramite la traduzione greca dell’Antico Testamento fatta dai LXX sapienti di Alessandria nel III sec. a.C. quella espressione greca è quella usata per tradurre il Nome di Dio Jahvè. Dunque al tempo di Gesù si sapeva bene che se ci si riferiva a Colui il cui nome è “Egò Eimì” ci si riferiva al Dio d’Israele. E i nemici di Gesù non avevano torto nel rinfacciargli che così facendo affermava di essere Dio, Figlio di Dio. E tutto il Vangelo secondo Giovanni sappiamo che è in questa direzione dall’inizio alla fine: Il Logos (Mente, Figlio, Sapienza, ecc..) di Dio è presso Dio ed è Dio. Per questo c’è una particolare osservazione da fare che dà significato particolare a questo discorso: 6 dei sette gruppi di “Io Sono” contengono questa espressione abbinata a qualcosa (Pastore, Pane, Acqua, Via, ecc..). Ma c’è un gruppo, che noi abbiamo posto come terzo dove non c’è alcuna specifica: “Prima che Abramo fosse, Io Sono” (8,58): espressione assoluta e al presente senza tempo. Nella sua coscienza divino-umana Gesù sa e annuncia di essere Dio Figlio di Dio. Per questo per i Padri e per i grandi Concili antichi che hanno determinato le verità da credere il Vangelo secondo Giovanni è sempre stato determinante e lo è ancora oggi, per esempio per rispondere ai Testimoni di Geova e simili rimasti su Gesù alla posizione dell’eretico Ario di Alessandria del IV secolo.

A proposito di questa espressione così importante noi usiamo il numero sette, numero di totalità e perfezione, come sappiamo. In realtà “Io sono” non è detto da Gesù solo sette volte, però nella nostra raccolta di cui sopra, possiamo facilmente identificare sette gruppi di detti, in sette momenti o più. Per cui Gesù è per noi “Io Sono” Pane-Luce-Porta/Pastore-Via/Verità/Vita-Vite-Risurrezione e Vita. Ed egli è quell'”Io Sono” che vive in eterno, che ha creato il mondo, che vive nella comunione con il Padre e con lo Spirito, e insieme che si è fatto uno di noi e ci attacca a se stesso, fa di noi un corpo vivente, per cui siamo “trascinati” con lui alla vita eterna, divenuti per suo mezzo una cosa sola con il Padre e lo Spirito.

Cose altissime, cose meravigliose, cose che danno gioia e senso anche al nostro mondo così spesso ridotto male con i suoi migliaia di problemi di sopravvivenza e di relazione, e soprattutto problemi di Senso. Gesù ci dice, alle orecchie nel cuore, “Io sono Il Senso di quello che siete e che sarete” (Senso è una delle traduzioni più significative del termine Logos con cui Giovanni parla di Gesù).