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3 luglio 2023

50. Gv (4). Vangelo secondo Giovanni (4).
Linguaggio a spirale ricorrente ascendente (2)

 

 

Lunedì scorso abbiamo continuato a osservare da vicino il modo di evolversi dei discorsi di Gesù nel Vangelo secondo Giovanni. Abbiamo trattato di nuovo Gv 5,17 e 5,19-23. Qual è l’intento e il metodo? Si prende ogni frase del discorso, magari si trascrive su un pezzo di carta quello che ogni frase ha di particolare rispetto alla precedente e poi alla fine si tira le somme della rivelazione del Signore, che sembra esprimersi in frasi più o meno tutte uguali, ma che in realtà non lo sono affatto. Ecco la sequenza: 5,17: 1-Il Padre agisce 2-Gesù agisce (a proposito della guarigione del paralitico in giorno di sabato) 5,19: 3-Il Figlio non può fare nulla da se stesso 4-fa ciò che vede fare del Padre 5-quello che il Padre fa, il Figlio lo fa allo stesso modo. 5,20: 5-Il Padre ama il Figlio 6-gli manifesta tutto quello che fa 7-gli manifesterà opere più grandi di queste 8-perché voi ne siate meravigliati. 5,21: 9-il Padre risuscita i morti e dà la vita 10-così il Figlio dà la vita a chi vuole. 5,22: 11-Il Padre non giudica nessuno 12-ma ha dato ogni giudizio al Figlio 5,23: 13-perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. 14-Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato..

Fin qui abbiamo analizzato, e siamo all’inizio del discorso. Ma già abbiamo visto 14 piccole frasi, 14 elementi di questa “rivelazione a spirale ascendente”: partendo da un punto ogni aggiunta allarga la rivelazione su Padre e Figlio e sale verso l’indicibile vita di Dio. Noi facciamo l’esempio di un grosso serpente che si alza da terra e si avvolge nelle sue spire fino alla testa: ad ogni frase un nuovo avvolgimento, qualcosa che viene aggiunto per salire sempre di più verso una inimmaginabile completezza!

Riassumendo: il Padre è principio di tutto, tutto opera, ma tutto attraverso il Figlio, che egli ama e a cui manifesta ogni cosa e altre ne manifesterà. Il Figlio contempla il Padre e fa quelle stesse cose che il Padre fa, perché siano onorati sia il Padre che il Figlio. Ci sono due opere principali che il Padre dona al Figlio da fare (ma di cui il Figlio diventa soggetto e protagonista e non solo dipendente): dono della vita e potere di stabilire ogni cosa, cioè il giudizio. E tutto sfocia nell’onore, gloria ed esaltazione, sia del Padre tramite il Figlio che del Figlio, onore voluto dal Padre. Il che vale anche nella formulazione negativa: non onorare il Figlio equivale a non onorare il Padre..

Già fin qui c’è  tanto materiale per la nostra meditazione, ma soprattutto per la nostra adorazione, la nostra obbedienza, il nostro attaccarci al Figlio per essere anche con il Padre..