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8 Aprile 2024
134. Lunedì 8 aprile 2024
60. 2Ts. Seconda Lettera ai Tessalonicesi
Struttura della lettera
1,1-2 – Indirizzo: alla Chiesa che è in Dio Padre e nel Signore Gesù
1,3-12 – Ringraziamento e incoraggiamenti. La retribuzione ultima: La vostra fede e perseveranza sono prova del giusto giudizio di Dio per voi, mentre quelli che non riconoscono Dio saranno castigati con una rovina eterna
2,1-12 – La venuta del Signore e ciò che la precederà.
2,3-4 Il mistero dell’iniquità che invaderà la terra tramite l’uomo dell’iniquità.
2,5-7 Qualcuno ancora lo trattiene ma quando non sarà più trattenuto si scatenerà,
2,8-12 ma il Signore Gesù lo distruggerà
2,13-3,5 – Esortazione alla perseveranza. La fede non è di tutti.
3,6-15 – Guardarsi dalla vita disordinata: chi non vuol lavorare neppure mangi!
3,16-18 – Preghiera (Il Signore della pace vi dia la pace sempre e in ogni modo)
Saluto per mano di Paolo (io scrivo così in ogni mia lettera!)
Riflessione sul sito
Anno 52 d.C. Paolo è a Corinto. E’ venuto via dalla Macedonia ma ricorda con immenso affetto e sente la mancanza delle sue comunità, in particolare quella di Tessalonica (la Salonicco di oggi). E dopo aver scritto e inviato loro quella lettera che passa sotto il nome di “Prima Lettera ai Tessalonicesi”, egli sente dire, probabilmente da Timoteo che aveva inviato presso di loro, che ci sono dei problemi in comunità, primo fra tutti il rapporto tra i credenti e la seconda, definitiva venuta del Cristo come Signore dei secoli.
La seconda lettera, di soli 3 capitoli è centrata proprio su questo: la venuta del Signore, la venuta definitiva, la cosiddetta “Parusia” del Figlio dell’uomo. Nei tre brevi capitoli della lettera, questo tema viene declinato così:
1) Nel primo capitolo ringraziamenti e incoraggiamenti perché chi non riconosce Dio sarà castigato con una rovina eterna. Il parlare di Paolo è forte e tagliente!
2) Nel secondo capitolo, che nei secoli ha fatto scorrere fiumi di inchiostro fra gli studiosi ed esperti per via del “catècon” (colui che trattiene), si parla brevemente della venuta del Signore ma soprattutto di quello che precederà questa venuta. C’è un “uomo dell’iniquità” (l’Anticristo?) che invaderà la terra con la sua pretesa di essere al posto di Dio, e c’è un “mistero dell’iniquità” pronto a scatenarsi. Ricordiamo Dn 12,11: l'”abominio della desolazione”, la statua di Zeus nel cortile del Tempio di Gerusalemme, fatta erigere da Antioco IV Epifane, il persecutore per eccellenza nel 167 a.C. Tutto nella fase finale della storia, ma tutto dominato e distrutto dal “soffio della bocca di nostro Signore”. Questa terribile diffusione della religione del “Nemico” dei credenti in realtà dice Paolo che in questo momento è “trattenuta” da un “Trattenitore” (catèchon appunto) fino a che la misura della iniquità non sarà compiuta, ma anche fino a che l’annuncio del Vangelo non avrà raggiunto i confini del tempo e dello spazio. Nessuno è stato mai convincente nella identificazione di questa forza che trattiene il male dal dilagare (e pensare che sia un altro male, tipo l’impero romano o organizzazioni volte alla distruzione della umanità, personalmente ritengo sia un controsenso: perché mai il male “trattenuto” dal male?
Rileggiamo comunque M 13,10 e tutto il capitolo 13 di Marco, il cosiddetto “discorso escatologico”.