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22 Aprile 2024

 

135. Lunedì 22 aprile 2024
61. 1Tm – Prima lettera a Timoteo

 

1,1-20 – I. RESPONSABILITA’ DI PAOLO E TIMOTEO (DIFESA DELLA VERA FEDE)

1,1-2 – Indirizzo

1,3-7 – La minaccia dei falsi dottori

1,8-11 – La vera funzione della legge

1,12-17 – Paolo di fronte alla sua vocazione

1,18-20 – Timoteo di fronte alle sue responsabilità

2,1-15 – II. PREGHIERA LITURGICA E ABBIGLIAMENTO DELLE DONNE

2,1-8 – La preghiera liturgica

2,9-15 – Abbigliamento delle donne

3,1-16 – III. VESCOVI E DIACONI. LA CHIESA

3,1-7 – Il vescovo

3,8-13 – I diaconi

3,14-16 – La Chiesa e il mistero della pietà

4,1-16 – IV. I FALSI DOTTORI

4,1-16 – I falsi dottori

5,1-6,2 – V. GOVERNO PASTORALE DELLA COMUNITA’: FEDELI, VEDOVE, PRESBITERI SCHIAVI

5,1-2 – I fedeli in generale

5,3-16 – Le vedove

5,17-25 – I presbiteri

6,1-2 – Gli schiavi

6,3-21 – VI. RACOMANDAZIONI. USO DELLA RICCHEZZA. VERI E FALSI DOTTORI

6,3-10 – Ritratto del vero e del falso dottore

6,11-16 – Raccomandazione solenne a Timoteo

6,17-19 – Ritratto del ricco cristiano

6,20-21 – Raccomandazione finale e saluto

 

Prima e seconda Timoteo e lettera a Tito: sono il gruppo detto delle “lettere pastorali” di Paolo: indirizzate ai suoi discepoli più cari e fedeli, parlano dell'”arte del pastore”, cioè di coloro che sono guida delle comunità credenti e insieme danno disposizioni alle varie categorie di membri di queste comunità.

Gli studiosi da secoli sono divisi sull’attribuzione di queste lettere a Paolo, così distanti esse sono dal modo di parlare e di scrivere delle lettere paoline classiche. Comunque la tradizione cristiana fin dal canone Muratoriano (177 d.C.) e a seguire tutti i padri e i teologi le hanno attribuite al periodo della seconda prigionia di Paolo a Roma, tra il 64 e il 67 d.C.

Del resto sappiamo già, anche per le altre lettere, che Paolo non scriveva personalmente e direttamente il testo, ma normalmente lo firmava alla fine. E non è detto che la personalità di chi ha redatto queste lettere non abbia influito su tanti aspetti di esse. Come pure potrebbe essere possibile che qualcuno dei discepoli, in vista di una “messa in ordine” della vita nelle comunità, non abbia scritto queste lettere magari rielaborando del materiale di Paolo stesso. Comunque al di là di tutto, queste lettere sono state accolte dalla Chiesa come parte integrante (e importante) del canone delle Scritture ispirate e da secoli nutrono la fede, la spiritualità e il comportamento dei credenti in Cristo.

Il testo della lettera ha due tipi di esortazioni: quelle rivolte a Timoteo, alla sua persona, alla sua fede, a costruire se stesso come uomo di Dio, punto di riferimento di comunità; e poi ci sono quelle riguardanti i vari tipi di persone, presenti nelle comunità e con le quali Timoteo ha giornalmente a che fare.

Riguardo al primo tipo di esortazioni, esse sono non raccolte in una singola trattazione ma come diffuse e seminate qua e là. Quella che mi è sempre apparsa più “simpatica” è che in mezzo ad una discorso Paolo improvvisamente scrive a Timoteo “Non bere soltanto acqua, ma bevi un po’ di vino a causa del tuo stomaco e dei tuoi frequenti disturbi” (1Tm 5,23). Bellissimo e amichevole, quasi di un padre verso il figlio! E poi esortazioni ad essere sapiente, e maestro di fede e verità: “Figlio mio Timoteo” (1Tm 1,18), “Questo devi insegnare e raccomandare” (1Tm 6,2). “ma tu, uomo di Dio..” (1Tm 6,11), “O Timoteo custodisci quello che ti è stato affidato”(1Tm 6,20). E poi: “allenati nella vera fede” (1Tm 4,7), “Nessuno disprezzi la tua giovane età: sii di esempio nel parlare, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza” (1Tm 4,12). E tante altre esortazioni che potete leggere qua e là..

Invece per quanto riguarda il secondo tipo di esortazioni, abbiamo nella lettera una parola per ogni tipologia di persone con cui Timoteo presumibilmente ha a che fare e che compongono la comunità affidata alle sue cure, come ogni comunità: uomini e donne, anziani e anziane, vedove, vescovi, presbiteri, diaconi, dottori e falsi dottori, ricchi e poveri..

Un’ultima parola sulle donne: 1Tm 2,9-15 è indubbiamente un brano che le nostre donne di oggi fanno oggettivamente fatica a digerire come Parola di Dio. Anche qui va ricercata la parola dello Spirito che muove e sostanzia la parola umana, ma indubbiamente qui si dà primato di valore a cose che oggi fanno fatica ad essere annunciate e proposte, come il fatto che solo la maternità può redimere la donna (“sarà salvata partorendo figli” 1Tm 2,15).

Certamente come davanti a tanti altri brani della Parola di Dio i credenti sono chiamati a fare “ermeneutica” interpretazione in vista dell’assimilazione oggi. E per fare questo occorre che entrino in gioco le mentalità dei tempi, le condizioni socio-culturali, le relazioni personali pubbliche e private, la cultura, e anche l’esercizio del potere, sia nella società che nella famiglia.. L’unica cosa che certamente non può essere negata è che comunque “Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia” (2Tm 3,16). Meditazione, ricerca, obbedienza, interiorità e profondità sono gli strumenti perché la Parola ci arrivi al cuore e lo cambi.