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Preparazione

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Nel nome di Gesù mio dolce (Santa Caterina da Siena)

Lunedì abbiamo terminato la “cavalcata” lungo il territorio del Deuteronomio. Abbiamo di nuovo rifatto gli accenni alla storia del libro: “ritrovato” dal sacerdote Chelkìa in una stanza interna del Tempio e letto alla presenza del giovane re Giosia servirà da supporto alla riforma religiosa di quel devoto re, che vuol riportare Israele al culto puro di Jahvè, all’epoca dell’esodo. Il libro è una meditazione sull’alleanza tra Dio e Israele, i suoi presupposti, la sua realizzazione, le leggi che ne sono scaturite e le clausole di benedizione o maledizione in caso di adempimento o inadempienza da parte dei contraenti il Patto. Il libro si struttura su tre discorsi di Mosè e il cuore di tutto è lo Shemà (Ascolta Israele) in Dt 6,4-9: appartenenza d’amore, appartenenza totale fra Dio e il suo popolo. Dopo quasi 500 anni i sacerdoti di Gerusalemme hanno ripreso le riflessioni e le leggi precedenti, da Mosè in poi, e ne hanno fatto il “manuale” quotidiano del popolo eletto da Dio. Leggiamolo, ci darà molto!

Raccomando sempre la preghiera di Gesù di Lc 23,46 “Abbà nelle tue mani affido la mia vita”. Ci vediamo al lunedì e/o giovedì su meet.jit.si/VediamociConPrimo.