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Nel nome di Gesù Risorto, Nome fatto e sostanziato d’amore.

Lunedì abbiamo presentato il libro dei Giudici. Nel periodo tra l’entrata nella Terra Promessa (1200 a.C. circa) e l’inizio del periodo dei re con Samuele e Saul (intorno al 1150 a.C.) c’è un periodo “buio”, un po’ come quello delle invasioni barbariche nel MedioEvo. Sopraffazioni, violenze, guerre.. E il popolo faceva riferimento a figure carismatiche (i “Giudici” appunto) sia per l’amministrazione della giustizia che per rispondere alle guerre dei Filistei, dei Cananei, degli Amorrei, dei Madianiti, ecc.. Il libro ne elenca 12. Ma quattro sono le figure emergenti, delle quali abbiamo detto qualcosa: Iefte, colui che offrì a Dio in sacrificio la sua unica figlia; Debora, una grande donna vittoriosa sui nemici con un bel cantico; Gedeone vincitore dei nemici con pochi soldati per volere di Dio; e infine Sansone, l’uomo forte e violento, amante di donne e di vita sregolata, in perenne contrasto con i Filistei. La sua forza nei suoi capelli non tagliati, da vero “nazireo” di Dio. Alla fine una donna filistea, una prostituta, Dalila, gli taglia i capelli mentre dorme e gli toglie la forza. I Filistei gli cavano gli occhi e lo mettono a girare una macina. Ma in una festa, mentre volevano farsi beffe di lui, Sansone uccide se stesso e tanti nemici, facendo crollare le colonne della sala dove erano radunati, dopo che i suoi capelli erano ricresciuti.

Sono ormai simboli, e in qualche modo offerti a noi come “profezia” di Gesù. Così ne parlarono i nostri Padri. Così è la storia, il chronos degli uomini su cui Dio lavora con i suoi “kairòi”.

Ci vediamo lunedì e giovedì, ore 21, su meet.jit.si/VediamociConPrimo. Su, vediamoci!