Op. 19 – DIAAGO – Diario annotato sul Migne di Agostino

Dal 15 marzo 1966, giorno in cui padre Mario Ausili, mio maestro di noviziato a san Gimignano mi esortò a cominciare la lettura di sant’Agostino fino ai giorni di Bologna del 1981 e poi a Fano fino al 2007, ho letto sant’Agostino due volte e mezzo tutte le opere. Ma soprattutto questa lettura è stata negli anni un incessante ricerca sia di pensiero che di metodo, su come indicizzare le cose di un autore classico, su come integrare prima i supporti cartacei e poi quelli informatici.

Il mio grande protettore per questa lettura e questa ricerca fu padre Ivo Ricotta, il mio Provinciale, che ancora vive missionario sulle Ande del Perù e a cui va tutta la mia gratitudine.

Tutti mi deridevano perché essendo alla ricerca del metodo migliore cambiavo spesso modo di lavorare e ricominciavo da capo. Per questo fra gli Agostiniani mi ero fatto la nomea che ero un volubile e non avrei combinato niente nella vita.

Pian piano invece le mie ossa si irrobustirono e ora da anni godo di una certa qual maturità di metodo e di contenuto che mi permette di fare tante cose, nonostante che la mia vita abbia preso uno dei versi più complicati e difficili che ci possano essere anche in questo nostro tempo.

E cosa facevo? Non dico tutti i giorni, ma quasi, scrivevo in cima alla pagina fotocopiata del Migne che leggevo in quel momento qualche annotazione sulla mia vita. Ecco questo diario è la raccolta di quelle frasi, veramente una “traccia di briciole” come si dice oggi a proposito delle tracce cliccabili dei siti di pagina in pagina…

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